16 maggio 2016

Un Anno Senza Dio


Tutto è cominciato quando a Ryan Bell, parroco della Congregazione del Seventh-day Adventist di Hollywood, California, fu chiesto di rassegnare le dimissioni per essersi schierato a favore dell'accogliere in chiesa gays e lesbians, per aver preso parte nella campagna per l'abolizione del divieto di matrimonio fra persone dello stesso sesso e per aver messo seriamente in discussione la dottrina della chiesa riguardo alla fine del mondo. Il divario con l'istituzione si allargò ulteriormente e definitivamente quando Bell si schierò a favore dell'ordinanza delle donne come ministri della chiesa del dialogo con le altre fedi religiose.
Improvvisamente i suoi 19 anni di carriera nella congregazione giunsero al termine. La sua fede cominciò a vacillare, tanto da farlo diventare una sorta di nomade religioso.
Fu allora che pensò: "E se provassi ad essere ateo e vivere senza la religione per un anno?" L'idea gli venne dalla domanda che gli fece un suo amico tempo addietro: "Che differenza fa Dio?"

"Sarà un po' come andare al cinema" si è disse Bell, "e per due ore mettere da parte i dubbi per farsi prendere dalla storia. Io voglio mettere da parte il mio credo in Dio per esplorare l'ateismo." 
"E così lo resi ufficiale e mi imbarcai per questo nuovo viaggio. Sperimenterò l'ateismo per un anno. Per i prossimi 12 mesi vivrò come se Dio non esistesse. Non pregherò, non leggerò la Bibbia per trarre ispirazione, non mi riferirò a Dio come la causa di tutte le cose, il tutto senza coltivare la speranza che Dio intervenga a cambiare la mia situazione o quella degli altri. (Confido nel fatto che se veramente Dio esiste, che egli non si faccia depistare da questo mio esperimento e di conseguenza faccia soffrire gli altri.)"

Più che un attori fede il suo approccio fu piuttosto un salto nel vuoto verso le profondità del dubbio religioso.


"Leggerò i testi 'sacri' dell'ateismo, da Hobbes a Spinoza a Russell e Nietzsche fino a Hitchens, Dawkins e Dennett, la trinità degli atei dei giorni nostri.
Esplorerò ogni maniera per essere ateo, dal naturalismo (Voltaire, Dewey, ecc.) ai nuovi atei religiosi quali Alain de Botton e Ronald Dworkin. 
Cercherò di parlare con più atei possibile - studiosi, scrittori e miscredenti qualsiasi - per imparare come sono arrivati alla loro non-fede e quello che significa per loro. Andrò a incontri di atei, insomma, farò tutto il possibile per entrare nel mondo dell'ateismo e vivere, per un anno, come un ateo. È importante puntualizzare che non sono un ateo, o almeno non ancora. Non sono sicuro di cosa io sia, e questo fa parte del mio viaggio per il prossimo anno." 


Il suo "esperimento intellettuale", cominciato il primo Gennaio, ebbe da subito conseguenze drammatiche. In meno di una settimana dall'inizio di questo suo nuovo viaggio Bell perse impiego e stipendio in due università cristiane di Los Angeles dove lavorava: la Azusa Pacific University e la Fuller Theological Seminary. A 42 anni, essendo stato un parroco o comunque in seminario per la maggior parte della sua vita adulta, Bell si è trovato di colpo di fronte alla povertà, accettando lavori qui e là per mantenere le sue figlie di 10 e 13 anni. In tutta risposta, la blogger H. Metha, inizialmente critica riguardo a questo esperimento, decise di avviare fra gli atei una campagna per la raccolta di fondi a sostegno di Bell. Lo sforzo collettivo fruttò $17,000 soltanto nei primi giorni. La campagna raccolse più di $27,000 per aiutare Bell a mantenere la sua famiglia.


Invece di pregare, confidare nella divina provvidenza e sperare in cose non visibili, cosa che avrebbe fatto automaticamente nell'eventualità che un suo amico si fosse ammalato, Bell invece cominciò a fare "qualcosa di tangibile, pratico e di supporto per essere d'aiuto."

Poi aprì un blog, "Un Anno Senza Dio" per raccontare il suo viaggio senza fede, dando la possibilità alla gente di leggere i suoi posts, seguirlo e dargli suggerimenti o critiche.


"Dopo un anno" ha detto Bell in un'intervista" ho riguardato alla maggioranza dei dibattiti che ho potuto trovare riguardo all'esistenza di Dio, e devo ammettere di non aver trovato argomentazioni convincenti. Io non penso che Dio esista, questo è il senso che traggo dalle prove che ho e dalla mia esperienza. Ma penso che ciò non sia la cosa più interessante della mia esperienza."

Nell'Aprile del 2014 durante il convegno nazionale dell'American Atheists a Salt Lake City a Bell venne domandato come stava procedendo il suo viaggio. "È ancora molto confuso" rispose "penso ancora che la fede sia comprensibile, non avrei problemi a tornarci. Ma con un'altra parte della mia mente ci faccio tanti di quei buchi da ridurla un colabrodo. Bisogna anche fare un'analisi costi benefici. La religione è una bella cosa ma può anche fomentare la violenza e spogliare la gente dei loro diritti. Specialmente le religioni monoteistiche: hanno la pretesa di avere la verità in esclusiva.

D: Hai detto ai microfoni di NPR: "Io non penso che Dio esista." Puoi per favore elaborare?
R: "Penso che il modo migliore per spiegare la conclusione a cui sono arrivato - e 'conclusione' è forse una parola forse troppo forte per la mia posizione ancora precaria dove mi trovo e lavoro - è che l'ammontare di energia intellettuale e emozionale necessaria per spiegare in che modo Dio abbia un impatto su tutte le cose è enormemente spropositata rispetto all'avere a che fare semplicemente con la realtà che ti si presenta davanti agli occhi. 
Questo potrà sembrare molto irrazionale, e desidero che la gente comprenda che ho letto dozzine e dozzine di libri e compreso molti dei vari ragionamenti. Vorrei soltanto dire che l'esistenza di Dio non è altro che un altro strato di complessità non necessaria. Il mondo per me ha molto più senso così com'è, senza ipotizzare su un essere divino che possa essere in qualche modo responsabile delle cose."

D: Dopo un anno, cosa ne pensi delle priorità e azioni del movimento ateo negli Stati Uniti?
R: "In generale ammiro molto l'approccio della ricerca della verità senza alcune restrizioni o regole. Ho grande apprezzamento per l'onestà e la chiarezza dei discorsi che invece manca nei circoli religiosi, dove tutto è celato dietro allusioni e metafore." 


D: Hai vissuto come cristiano e come ateo. Cosa vorresti che i cristiani sapessero riguardo agli atei e viceversa?
R: "Vorrei che più cristiani si rendessero conto che gli atei non sono nichilisti, senza alcun senso o direzione morale nella propria vita. Non respingono cocciutamente Dio. Tutti gli atei che ho conosciuto si sono seriamente ritrovati in un vicolo cieco quando hanno provato a conoscere Dio.
Vorrei che gli atei vedessero che i cristiani valutano profondamente conoscenza e verità. Non sono stupidi. In ogni gruppo c'è una certa percentuale di ignoranza - ma da un certo punto di vista, bisogna riconoscere che gli intellettuali cristiani hanno dato grande contributo nella storia della conoscenza dell'uomo."


Nel gennaio del 2015 Bell ha pubblicato l'articolo "Perchè non hai bisogno di Dio" per la CNN, dove rifletteva sull'anno passato senza Dio e parlava del trovare il senso della vita dopo aver perso la fede.

"Non avendo più dipendenza in un salvatore cosmico che viene a soccorrerci" scrive Bell, "noi siamo liberi di riconoscere che noi siamo quelli che lo stiamo aspettando. Se non siamo noi a rendere questo posto giusto e abitabile, nessun altro potrà farlo per noi. La vita non ha bisogno di una sorgente divina per avere significato. Chiunque abbia visto un tramonto mozzafiato o si sia innamorato di un altro essere umano sa che il significato si costruisce attraverso la propria vita."


La decisione di vivere un anno senza Dio fu stata vista in maniera molto critica dalla comunità dei fedeli. Christian Today pubblicò un articolo dove criticava l'idea di Bell: "Questa nozione che lui possa spegnere la sua fede per un anno intero, e poi riaccendere l'interruttore a suo piacimento mi pare molto strano." Scrisse Laura Turner.


"L'esempio di Bell illustra che il nostro credo e le pratiche di vita sono inseparabili." Scrive B. Parler di Think Christian. "Noi non possiamo pensare che Dio non esiste e pretendere di continuare a credere. Come disse il filosofo Francese del '600 Blaise Pascal:
 «Credere non è solo questione di ragione (o la sua assenza) e volontà, ma di cuore, passione e abitudini. Non possiamo costringerci a credere in qualcosa; il processo è molto più 'misterioso' di così.» Cosa bisogna fare quando si vuole credere in Dio ma non si è capaci? Pascal (in poche parole) dice: «Vai a messa, prendi l'acqua santa e fai tutto quello che fa chi crede in Dio.» Le nostre abitudini e pratiche formano le nostre credenze così come le nostra credenze formano le nostra abitudini e pratiche.

L'esperienza di Bell, quindi, insegna cosa veramente rafforza la fede: andare in chiesa regolarmente. Quando ci si riunisce, ci comportiamo come se Dio esistesse, non sarebbe una sorpresa scoprire che ci crediamo veramente. La fede è un'abitudine e un modo di vivere, non un evento che accade una tantum. Quello che fa continuare a credere non è soltanto un processo intellettuale, ma la grazia di Dio attraverso la preghiera, la professione della parola di Dio e la comunione dei Santi."

Prendendo in prestito le misurate parole di un utente: "Ciò che non è misurabile, fino a prova contraria, non esiste, o esiste per chi ci crede, ma credere non è conoscere. La prova contraria, infatti, ancora non esiste, essendole richiesto di essere intersoggettiva, verificabile, riproducibile." 
La parte della frase "fino a prova contraria" è molto importante, se non fondamentale, ma rimane assolutamente invisibile agli occhi del credino perché, paradossalmente, essa già esiste, anche se solo esclusivamente nella sua immaginazione. La prova contraria è la ricerca spirituale in sé, le energie sottili, il vero sé, Dio ecc.



Ci sono forze invisibili e forze invisibili. Per alcune non c'è bisogno di abitudine e condizionamento per essere sperimentate, e questo è quello che separa le cose reali da quelle che non lo sono. Per la forza di gravità, per esempio, quando una mela cade, cade in terra. Non c'è bisogno della fede per vederla cadere giù. Anche il Wi-Fi è una forza invisibile, ma nonostante questo è comunque verificabile di come consenta a dispositivi elettronici di utenza di collegarsi tra loro.
Ma quando per spiegare una forza invisibile è necessario ricorrere alla forza della fede, quella forza rimane inesorabilmente non misurabile e, fino a prova contraria, non esistente. Non avendo le suddette qualità, queste "prove"  (o mancanza di esse) possono soddisfare solo una mente precedentemente condizionata a vederle. 

È così che agisce la fede, ossia il credere illogico nella certezza dell'avvenimento dell'improbabile.
La fede fa sì che l'ipotesi della possibilità dell'esistenza di un qualcosa, si trasformi nella certezza dell'esistenza dello stesso.
La fede contiene due aspetti fondamentali: credere e il proprio consenso intellettuale.

Come è pontificato nel Nuovo Testamento: "La fede è la sostanza delle cose sperate e l'evidenza di cose non viste."
La fede è la sostanza, il fondamento su cui sono formate e basate le cose che si sperano; è l'evidenza di quelle cose che non si vedono.
Essa viene considerata il “fondamento” non una teoria qualsiasi e neanche un  semplice  atto di fiducia, ma un fondamento: un elemento stabile che costituisce la base di un'architettura.

La fede è l'accettazione incondizionata di una realtà non visibile - soggettiva, inverificabile, irriproducibile - essa non risulta immediatamente evidente, e viene comunque accolta come vera nonostante il buio che la avvolge.
Se la speranza è l'attesa agognante di qualcosa, la fede ne è la garanzia e la certezza, altrimenti la speranza non rimarrebbe che una mera illusione, un vago sognare senza un fondamento.
Quindi la fede è sostanza indiscutibile, è ciò che sta alla base, è l’elemento su cui si fonda tutta la struttura intelligente della verità da credere. Proprio in base a questa costruzione "intelligente" si possono spiegare le cose che non si vedono: le cose che non si vedono, sono viste.


Usando ancora una volta le parole di Pascal: «La fede è diversa dall'evidenza; quest'ultima è umana, la prima è un Regalo di Dio.» «È il cuore che percepisce Dio e non la ragione. Quella è la fede: Dio percepito dal cuore non dalla ragione.» «Il cuore ha le sue ragioni, delle quali la ragione non sa nulla.» E per concludere: «L'immaginazione decide tutto. Noi non siamo che falsità, doppiezza e contraddizione.»

"Una delle più importanti lezioni che ho imparato in quest'anno" conclude Ryan Bell, "è che la gente valorizza troppo la certezza e la conoscenza, e che sia scomodo dire di non sapere. Ora penso che la certezza sia un po' sopravvalutata. Prima volevo essere vicino a Dio, ora voglio solo essere più vicino alla realtà."

9 commenti:

  1. Ex anonimo17/05/16, 19:08

    Il meccanismo della fede, non è molto diverso dal meccanismo che si mette in atto per l'acquisizione di altre abitudini, le quali diventano convinzioni e “verità” psicologiche personali. In fondo è una semplice legge psicologica: la reiterazione di un comportamento lo fortifica, così come la sua inibizione può condurre alla sua estinzione (principio del rinforzo).

    L'indicazione di Pascal (l'inganno di Pascal) come strumento operativo per indurre un cambiamento mentale, è alla base della filosofia dell'agire “come se”: agire come se si possedesse la caratteristica che si vuole acquisire, per acquisirla. Ossia: indurre un cambiamento a partire dall'azione, e non dal pensiero. Lo stesso Gurdjieff, usava questa legge psicologica quando affermava che: “Il potere di trasformazione non sta nella mente, ma nel corpo e nei sentimenti...Il merito della mente è quello di prevedere. Ma solo gli altri due possono fare”. Questo principio è alla base psicoterapia breve strategica, che ha fatto proprio il motto di Heinz von Foerster : “se vuoi vedere impara ad agire”, principio usato anche nella tecnica del role-playing.

    In alcune scuole esoteriche, così come in alcune scuole di psicoterapia, si danno “prescrizioni comportamentali”, cioè si indicano dei comportamenti/azioni da eseguire (che generalmente non fanno parte del repertorio comportamentale dell'allievo/paziente) per cercare di ristrutturare il loro mondo cognitivo, il loro punto di vista. Questa tecnica può essere utile, ma anche pericolosa.....

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  2. Hollywood ? Rabbis Without Borders ? Che facile !

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  3. siete in grado di sbugiardare anche Castaneda e gli insegnamenti di Don Juan Matus? Se lo fate avrete il tapiro d'oro siete degli geni
    vediamo un poco
    tanto io ho testimonianze di gente che è stata in Messico e ha avuto insegnamenti da sciamani su discipline serie e non perdite di tempo come questo blog
    non ho usato anonimo e ho avuto il coraggio di fare un invettiva con il mio nome originale

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    1. mi scuso per eventuali errori grammaticali

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    2. Fabio,

      Chi merita un premio, quello sei senza dubbio tu: non hai usato 'Anonimo' e addirittura hai avuto il coraggio di fare un invettiva con il tuo nome originale, tutto da solo... Bravissimo!

      Ma come potrei mai sbugiardare Castaneda e gli insegnamenti di Don Juan Matus...
      Sono stati fra i primi libri di fantasciemenza new-age con cui il mio cervello cominciò ad andarsene inesorabilmente in pappa.

      Hai testimonianze di gente che è stata in Messico e ha avuto insegnamenti da sciamani su discipline serie e non perdite di tempo come questo blog... E allora?

      Anch'io ho testimonianze di gente che è stata in Messico e ha avuto insegnamenti da sciamani e che non è più tornata, o che è tornata a pezzi e che non può stare lontana da psicofarmaci e istituzioni psichiatriche... E Allora?

      Anch'io ho testimonianze di gente che è stata in Messico e ha avuto insegnamenti da sciamani a cui non è cambiato assolutamente nulla... E allora?

      Anch'io ho fatto questo tipo di esperienze in prima persona... E Allora?

      Perfino 'Juanito' (Don Juan) mi ha confidato l'anno scorso in barca a Positano che i libri di Castaneda sono una bufala colossale...

      E Allora?

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  4. ciao smody come butta? appena vista la foto di questo signore che è stato un anno senza Dio per un attimo ho creduto che avessi scritto un post su Tatù, il nano di Fantasilandia! un abbraccio dai mondi astrali

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    1. Bentornata Oblivia.
      Grazie per aver portato idrogeni astrali dai mirabili mondi a questo povero luogo.

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  5. non porto solo idrogeno, ma anche ossigeno :D che faccio li posto o non li posto, li posto o non li posto... massììììì li posto http://www.ilnavigatorecurioso.it/2016/11/03/professor-w-a-tiller-siamo-esseri-spirituali-rivestiti-di-un-bio-corpo/ e.... http://www.altrogiornale.org/sincronicita-e-coincidenze-significative-jung-e-pauli/ ... e stiamo apposto. baciamo le mani

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    1. Massììììì, posta, posta...
      Come dice l'articolo: "Attualmente, questi fenomeni non sono ancora che vaghe idee..."
      Purtroppo l'ossigeno viene a mancare dentro la nube di zolfo.
      Sei Oblivia, e stiamo apposto.

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