



Perché questa
gente crede nelle teorie del complotto?
C'è già una
buona comprensione di quali siano i motivi per cui la gente crede in simili
teorie. In soldoni ci sono tre ragioni principali, che poi non sono altro che
tre bisogni basilari che ognuno di noi ha:
- il
desiderio di comprendere il mondo che ci circonda.
- il
desiderio di sentirsi al sicuro e in controllo.
- il
desiderio di mantenere una positiva immagine di sé.

(La matematica del credino nacque all'alba dei tempi: Troglodita + fulmine + fuoco + "Uh" = Dio!)
Le teorie del complotto sono storie interiormente connesse a "ciò che ci aiuta a comprendere lo sconosciuto ogniqualvolta succede qualcosa di inaspettato e spaventoso" come dice Jan-willem van Prooijen, psicologo all'Università Vrije di Amsterdam. Per i credini complottisti, il senso di conforto e la chiarezza che tali storie trasmettono, possono annullare ogni dubbio riguardo al loro vero valore.
Come tutti i
credini i complottisti hanno un alta soglia di tolleranza per le contraddizioni
e questo permette loro di ignorare l'evidenza contro le proprie teorie. Uno
studio all'Università di Kent in Gran Bretagna, ha rivelato che le persone che
affermavano che Osama Bin Laden fosse morto prima del raid dei marines americani, erano anche propense a credere che fosse ancora vivo. (Ma dai...) Nonostante le storie fossero in disaccordo, entrambe comunque
negavano il successo del raid per uccidere Osama bin Laden da parte dell'amministrazione
del presidente Obama, spiegazione per loro del tutto insoddisfacente.
Le teorie della cospirazione sono, per l'ego del credino-complottista, un'iniezione di un potente, inebriante integratore energetico. I
complottisti, così come ogni credino che si rispetti, amano considerarsi parte
di un gruppo ristretto che - al contrario della povera massa illusa - ha capito benissimo
quello che sta veramente succedendo. In uno studio al Johannes Gutenberg University
in Germania, è stato osservato di come il credere in teorie complottistiche sia
ancora più forte in quelle persone che sostengono di volersi distinguere dalla
massa. Le teorie del complotto, infatti, danno la sensazione di possedere una
conoscenza "privilegiata".
Il non avere successo o l'essere
rifiutati nel campo sociale, affettivo o lavorativo e le difficoltà personali in genere, possono intensificare il bisogno che la gente ha di credere a queste storie in
modo da sentirsi più forti e quindi poter giustificare la loro situazione. Non
importa se le storie siano vere o meno. Le persone che non sono soddisfatte
dello stato delle cose sono più vulnerabili a cadere vittime delle teorie del
complotto, van Prooijen dice: "Se le persone sono soddisfatte, ci sono
meno possibilità che credano a questo tipo di storie."
Nonostante le
teorie del complotto esistano da migliaia di anni (Vedi l'equazione più sopra) in questo periodo stanno prosperando proprio
perché questo momento politico premia tutti coloro che rifiutano di accettare la
conoscenza "costituita".
Come afferma
J. Uscinsky scienziato politico e ricercatore di teorie del complotto
dell'Università di Miami: "Le teorie del complotto stanno diventando parte
del discorso nazionale."
(Quando a Kellyanne Conway, consulente del presidente Trump, venne chiesta la ragione per cui venne divulgata dall'amministrazione una notizia falsa, lei rispose che l'addetto stampa della Casa Bianca stava fornendo fatti alternativi. Purtroppo non era una battuta.)
(Quando a Kellyanne Conway, consulente del presidente Trump, venne chiesta la ragione per cui venne divulgata dall'amministrazione una notizia falsa, lei rispose che l'addetto stampa della Casa Bianca stava fornendo fatti alternativi. Purtroppo non era una battuta.)
Quando queste
convolute teorie si radicano nella consapevolezza del pubblico, in realtà non
fanno altro che erodere la fiducia verso le autorità e lo status quo. In un
diabolico circolo vizioso questo crea terreno fertile per la crescita di teorie
del complotto sempre più
impensabili.
impensabili.
Uno dei
fondamenti della democrazia, come indica lo scrittore S. Harrington, è "l'ampio
consenso sui fatti basilari che persiste anche quando il significato di
suddetti fatti è discusso animatamente." Ma i complottisti operano partendo
da una serie di fatti scollegati dalla realtà, e coloro che scoprono il loro
bluff sono spesso ignorati o etichettati come parte della stessa proprosta
cospirazione.

Poi i
ricercatori hanno provato a implementare tre strategie per il debunking: - Discutere in modo razionale la teoria;
- Prendersi gioco di coloro i quali credevano nella teoria.
- Empatizzare con coloro presi di mira dalla teoria.
- Prendersi gioco di coloro i quali credevano nella teoria.
- Empatizzare con coloro presi di mira dalla teoria.
Il risultato
è stato che sia la razionalità che la derisione si dimostrarono più o meno
efficaci per ridurre la credenza nella teoria, mentre l'empatia si mostrò quasi
completamente inefficace. Lo studio ha suggerito che mostrare premura e
compassione per le vittime della cospirazione non è una buona strategia di
debunking - specialmente quando la teoria è razzista, discriminatoria o
comunque dannosa.
(Buzz Aldrin una volta dette un cazzotto a uno
che l'accusò di aver "falsificato" l'atterraggio sulla Luna... Soluzione
appagante, ma forse non la migliore.)
"Se qualcuno
della vostra famiglia o del vostro circolo sociale è una continua fonte di
teorie del complotto, forse è utile controbattere le sue storie con la verità dei
fatti- che saranno facilmente alla vostra portata. Basterà controllare rapidamente sullo Smartphone la storia che questa persona vi ha
appena raccontato" ha detto Orosz. "Possiamo usare queste strategie
razionali in situazioni quotidiane e dire "A bbello, questi sono i fatti." Forse (Ma forse anche no)
il complottista si dimostrerà disposto ad accettare la realtà, ma comunque
vada, altre persone che staranno ascoltando la conversazione saranno in grado
di considerare l'evidenza contro un presunto complotto."
Ha indubbiamente senso proteggersi contro le teorie del complotto. Le persone preparate
ad usare il proprio pensiero analitico e che allenano la parte logica dei loro
cervelli, sembrano infatti sviluppare una certa immunità.
Poi, si può comunque
sempre dare un'occhiata a come è fatta la "salsiccia". Kreko diede
come compito ai suoi studenti quello di prendere due eventi completamente
scollegati fra loro (Per esempio: L'attentato
alle Torri gemelle e i test nucleari della Corea del Nord.) e inventare un
plausibile nesso fra loro - cosa che, come mostra internet, è esattamente quello
che fanno i credini del complotto.
"Pensate
ad ogni tragico evento accaduto negli ultimi cent'anni," dice Kreko.
"Cercate su Google quell'evento e aggiungete la parola "Ebrei",
troverete sicuramente qualcosa". Per i suoi studenti questo esercizio di
generare teorie complottistiche risultò essere un gioco da ragazzi, e la
speranza di Kreko è che ciò li abbia resi più circospetti riguardo a nuove
future teorie del complotto che salgono alla ribalta.

Le persone
che credono nelle teorie del complotto sono profondamente preoccupate del
futuro della nostra società," ha detto Van Prooijen. "Perché mai
dovremmo cercare di dare un senso a questioni di cui non ci importa
nulla?"
J. Uscinsky dell'Università di Miami non
prevede alcun tipo di reale evoluzione per i complottisti più irriducibili.
"Loro vivono in altro mondo," ha detto, "ed un è compito molto
arduo riportarli indietro."
Nel tentativo
di convincerli ad abbandonare le loro teorie del complotto si potranno pure offrire
controprove logiche e basate sui fatti, ma difficilmente si avrà successo.
Questo perché si stanno discutendo i fatti, mentre il complottista sta
difendendo la sua sensazione di sicurezza e il suo positivo senso di sé. E
questo vale per tutti noi: l'immagine che uno ha di sé batte sempre l'evidenza
dei fatti.

Phillips ammette
anche che "a questo punto non riportare la storia (Es: Q-Anon) potrebbe essere considerato un atto irresponsabile poiché è un fatto che sta realmente accadendo e la gente sta avendo una reazione."
In ogni caso,
continua Phillips, "le teorie del complotto non esistono nel vuoto assoluto" e mette in guardia sul fatto che anche gli articoli di debunking
di tali teorie possono legittimare le loro idee. "Non solo questi
individui tendono a seguire molto da vicino i principali canali di
informazione, ma tendono anche a offrire i loro messaggi per sfruttare al
meglio la copertura dei vari network e guadagnare pubblicità," dice
Phillips. "I credini-complottisti adorano quando appaiono nelle news."
Alex Jones,
facinoroso portavoce del popolo complottista americano, insieme al suo
istigatorio programma "InfoWars" che, come molti affermano pare abbia sensibilmente contribuito alla vittoria di Donald Trump negli USA, è stato bannato
da Apple, Facebook, YouTube, Spotify e ora anche da Twitter perché in violazione delle regole di tali
piattaforme riguardo al comportamento ingiurioso, all'incitamento all'odio e alla divulgazione di false
informazioni con conseguente rimozione di ogni suo materiale. (Bisogna ammettere che in certi frangenti un
pugno sul naso 'virtuale' non solo è una soluzione necessaria e appagante, ma forse anche
l'unica.)
Sebbene il credere
in segrete cospirazioni possa di tanto in tanto essere basato su una analisi
razionale delle prove dei fatti, la maggior parte delle volte non lo è. La
forza delle specie umana è l'abilità che essa ha di trovare schemi rivelatori
delle funzionalità del mondo che ci circonda e trarne delle deduzioni causali.
Alle volte, però, si vogliono vedere schemi e connessioni causali dove non ci sono, specialmente quando si prova la senzazione che questi eventi siano fuori dal nostro controllo. L'attrattiva
delle teorie del complotto può nascere da una serie di faziosità cognitive che
caratterizzano il modo in cui gestiamo le informazioni. Il processo mentale che ricerca, seleziona e interpreta le informazioni in
base alle proprie convinzioni in modo da renderle più credibili e rilevanti (Confirmation Bias) è la forma più
infestante di faziosità cognitiva e un potente fattore per credere nelle
cospirazioni.
Noi tutti abbiamo
una naturale propensione a dare maggior peso all'evidenza che sotiene ciò in
cui già crediamo e a ignorare le prove che contraddicono il nostro credo. Gli
eventi del "mondo reale" che spesso diventano il soggetto delle
teorie del complotto hanno la particolarità di essere intrinsecamente complessi
e poco chiari. I primi resoconti di un evento accaduto, infatti, potranno contenere
errori, contraddizioni e ambiguità, e coloro desiderosi di trovare prove di
presunto occultamento dei fatti si concentreranno su tali incongruenze per
rinforzare le loro convinzioni.

Se si assume tale
atteggiamento, potrà sicuramente succedere che altri facciano lo stesso,
rendendo via via le teorie del complotto sempre più diffuse e plausibili.
Inoltre, se ci sono altre
persone con una spiccata psicologia complottistica, queste saranno
reciprocamente più propense a promuovere teorie contraddittorie.
Per fortuna, la ferrea logica della psicologia del credino-complottista continua a tenere alto il nome, l'orgoglio e il lustro di tutta la scellerata categoria:
Intervistatore: "Come
fa lei a sapere per certo che queste teorie siano vere?"
Complottista: "Quello
che le sto dicendo è quello che sembrano essere..."
I: "Quello che
sembrano essere... Ma non ha nessuna prova che lo siano..."
C: "E lei non ha
nessuna prova che non lo siano!"
Sia ben chiaro, nulla di
ciò che è stato detto fin qui sta a dimostrare che tutte le teorie del
complotto siano false. Alcune, non è detto, chissà... Magari... Forse... Potranno anche rivelarsi vere. Il fatto è
che, a prescindere dall'evidenza dei fatti, per alcuni individui queste teorie risultano estremamente e perdutamente attraenti.
Il punto cruciale della questione
è che i credini-complottisti non sono affatto sicuri su quale sia la vera
spiegazione di un evento, ma in compenso sono assolutamente convinti e irremovibili che la
"versione ufficiale" sia una copertura.
Roba da matti!
che sito idiota. Per forza che non è più seguito
RispondiEliminaHai ragione.
EliminaSe non fosse per quelli come te che ancora seguono questo sito idiota...
Smod co sei ancora quindi? Ci sei?
RispondiEliminaUn idiota... Naturalmente
Sì, Randalf, ci sono.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSalve smoderatore,mi chiamo Gianluca.Per quanto riguarda l'allunaggio del primo uomo sulla luna mi sorge spontanea una domanda.Quando Armstrong stava scendendo dal veicolo, chi c'era a riprendere la scena?Gli altri astronauti erano ancora a bordo.
RispondiEliminaCiao Gianluca,
EliminaLa scena a cui ti riferisci fu ripresa da una telecamera slow-scan a bassa risoluzione puntata in direzione della scaletta e che era stivata in un compartimento mobile del LEM (Veicolo usato per l'allunaggio) che Neil Armstrong azionò prima di scendere.
Ma sarà poi vero?
Bisogna stare attenti a non farsi fregare...
Ma questi tre bisogni di cui hai parlato:
RispondiElimina- il desiderio di comprendere il mondo che ci circonda.
- il desiderio di sentirsi al sicuro e in controllo.
- il desiderio di mantenere una positiva immagine di sé.
tu sei certo di non nutrirli come quelli che in modo molto superficiale tu chiami complottisti? Credi che usare un'etichetta ti aiuti a comprendere meglio la realtà in cui vivi? Infine mi piacerebbe sapere se propendi più verso le "certezze" del potere costituito, o meglio la Verità tascabile per proteggersi dalla morte, oppure verso il dubbio che da millenni muove la ricerca.
Emiliano
Ciao Emiliano,
EliminaI tre desideri (chiamiamoli così... ) che hai citato, fanno parte del tessuto psicologico di ognuno, e questo vale anche per quelli che in modo superficiale chiamo ‘come me’.
La differenza sta in che cosa gli si da’ da mangiare.
Certezze del potete costituito?
Verità tascabile per proteggersi dalla morte?
Dubbio che da millenni muove la ricerca?
A ognuno il suo, poi se funziona...
Ciao sono sempre Emiliano. Ho un'ultima domanda che forse è l'unica a cui davvero sarei interessato che rispondessi. Se due persone discutono tu credi che uno abbia la verità e l'altro sia nella menzogna oppure che Verità e menzogna coesistano contemporaneamente in entrambi i punti di vista? Te lo chiedo perchè vivere esclusivamente nel proprio punto di vista può risultare dannoso per l'uomo senza dubbio.
RispondiEliminaCiao Emiliano,
EliminaSe due persone discutono, sono affari loro. Se poi dovessi per forza entrare a far parte di tale discussione, per prima cosa mi sincererei che le persone coinvolte sappiano di cosa stanno parlando, perché non sapere ciò di cui si parla è una forma di menzogna. Questo è già di grande aiuto.
Poi, per quanto riguarda la ‘Verità’, si sta a vedere...
Sono d’accordo, vivere esclusivamente nel proprio punto di vista può risultare dannoso per l'uomo senza dubbio. (Per questo c’è questo Blog...)
Gentile Smoderatore, il suo discorso è ricco di spunti di riflessione che si riallacciano a quanto detto da CPL. Mettendo da parte il personaggio in questione, di cui, sinceramente, non mi importa nulla e di cui ho cercato notizie solo perché, a mio parere, ha attaccato, in modo vile, una persona che ritengo seria e onesta intellettualmente confermando le mie perplessità che, a loro volta, sono state, in parte avvalorate dai vari commenti raccolti in questo blog; vorrei esporre alcune considerazioni. Si parla molto oggi di complottismo o complottisti, abbiamo, invero, una fervente nascita di etichette sempre nuove, che, a mio avviso si usano con notevole disinvoltura. Cioe', sembra che avere un pensiero critico, diverso dal comune sentire, quello che viene chiamato "politicamente corretto" sia subito etichettato come "complottista" e anche peggio. Sembra ormai impossibile dissentire, dubitare, pensare. Usare la ragione sembra sia associato a chi vola troppo con la fantasia per crearsi, appunto, un mondo tutto suo in modo narcisistico. Ma sono due cose ben diverse. Il complottista, a mio avviso, e colui che la verità la nasconde e scredita chi vuol cercarla tacciandolo, appunto, di complottismo (in senso paranoide). Oggi si fa molta confusione. Ogni opinione è rispettabile, almeno così dovrebbe essere. Un persona con un forte spirito critico difficilmente diventerà seguace di guru o maestri improbabili, perché mette tutto al vaglio. Per cui è possibile che il decimotoro abbia vecchi seguaci tra coloro che hanno una certa fragilità,e non c'è da stupirsi in un'epoca in cui sono e stanno crollando molti punti di riferimento importanti.
RispondiEliminaConcludendo pensare e sollevare dubbi differisce da chi non usa la logica e sfocia nelle fobie (dette complottismi). E soprattutto non tutti si adeguano a tutto ciò che è conformismo.
Penso sia utile non confondere il "pensiero critico" con il supporre, presumere, fare ipotesi e saltare a conclusioni.
EliminaDa una parte c'è il pensiero pernicioso del complottista: egli parte da un'ipotesi o una congettura, poi caparbiamente unisce i dati, i punti, e l'evidenza a sua disposizione (da lui attentamente scelti) e da lì, confondendo correlazione e causazione, trae le sue convinte conclusioni. Voilà!
Dall'altra c'è il pensiero critico che si propone di raggiungere un giudizio attraverso il discernimento, l'analisi e le valutazione delle cose. Necessario ai fini di questo processo è l'uso del metodo scientifico. (E anche un pochino di buon senso...)
Usare il metodo scientifico significa percorrere delle tappe ben precise che sono fondamentali e ineliminabili. È la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile e verificabile.
Si parte da un'ipotesi o una congettura e si formula una teoria basata sulle sue logiche conseguenze e previsioni. Una volta portati a termine i test e gli esperimenti su suddette previsioni si arriva quindi a determinare se l'originale ipotesi sia giusta e corretta.
Quando i valori della ricerca non sono la chiarezza, l'accuratezza, la precisione e l'evidenza, allora è necessario cercare di andare al di là della parzialità della propria soggettiva opinione.
Una cosa è formare giudizi basati non sulle opinioni, ma bensì sui fatti e l'evidenza a disposizione. Un'altra è formare giudizi sulle opinioni altrui basate sull'ambiguità postata su YouTube da un neo-esperto qualsiasi.
Non essere i soli non è assolutamente sinonimo di 'vero'.
Non bisogna smettere di "dissentire, dubitare, pensare", e "usare la ragione" non è certo una caratteristica di chi "vola troppo con la fantasia per crearsi, appunto, un mondo tutto suo in modo narcisistico."
Il complottista non nasconde la verità, perché non la possiede.
Più che altro il complottista rifiuta la "verità" o comunque la realtà dei fatti, perché non la condivide, in quanto in essa non ci si trova a suo agio. È lì che il complottista è costretto ad architettare un discorso alternativo e creare la propria realtà. Quindi lui pensa che la verità sia un'altra e che essa sia nascosta diabolicamente da qualcuno anche se non ha alcuna prova o evidenza a riguardo.
Bisogna sì decidere per se stessi e non lasciarsi influenzare, però bisogna anche non andare agli eccessi e agli estremi, altrimenti si tenderà a non riconoscere un autorità competente riguardo al soggetto in questione e si tenderà a basare il proprio giudizio sulle proprie opinioni e su quello che noi, e quelli che la pensano come noi, sia corretto e provato.
Sono d'accordo: "Oggi si fa molta confusione. Ogni opinione è rispettabile, almeno così dovrebbe essere."
Purtroppo, per i motivi di cui sopra, la confusione deriva dal fatto che al giorno d'oggi l'opinione di qualcuno viene equiparata ai dati di fatto di qualcun altro. Viviamo in un mondo dove ci si laurea all'università di YouTube e si esige che credenza e evidenza siano messi sullo stesso piano e che opinioni e dati di fatto vengono trattati allo stesso modo.
Buonasera Smoderatore,
RispondiEliminami scuso se rispondo solo ora. Intanto grazie per la risposta articolata ma chiara. Condivido ciò che hai scritto. Districarsi in un mare di menzogne non è facile, perché la cosa peggiore è che spesso sono mescolate alla verità. Hai dato una definizione precisa di complottista: uno che la verità non la nasconde, e che non gli sta bene la realtà e quindi se ne crea una che gli vada bene o che la giustifichi. Diciamo che questo è il complottista inteso come una specie di paranoico, colui che si da delle risposte senza prove reali. Ma c'e' anche colui che i complotti li ordisce sul serio e quindi la verità la nasconde.
Giusto basarsi su prove concrete e cercare sempre di andare a fondo nelle cose, per quanto sia possibile. Ora, credere che il mondo sia fatto solo di persone buone e che non esistono i complotti è da ingenui o rivela la stessa paura o disagio dei complottisti paranoici che non accettano la realtà.
Quindi, quale sarà la giusta misura? Difficile, ma certamente ogni notizia va accertata e verificata. Ma non tutto può essere accertato, e allora che fare? Si può rimanere o cercare di rimanere molto attenti e con il senso critico acceso.
Mi rendo conto solo di una cosa purtroppo: si vive molto tra verità è menzogna da ogni direzione.
DaBob
RispondiEliminaHahahahahahahah
Tranquillo Smod che ci pensa Schwab a mettertelo nel culetto. Buon proseguimento!
Quindi tu ti poni come quello che ha un senso critico altissimo e credi nella versione ufficiale dei 19 attentatori con taglierino, dell'aereo sul pentagono, delle torri crollate per gli aerei, etc? Sei proprio un credino, nomen omen, argomenta invece di sputare sentenze o sei iscritto al Cipac? Membro ad honorem...
RispondiEliminaCaro Anonimo del Gomblotto,
Eliminanon so se credere o meno alla versione ufficiale dei 19 attentatori con taglierino, dell'aereo sul pentagono, delle torri crollate per gli aerei, etc... Ma di una cosa sono certo: ora aspetto che tu mi dica quello che è veramente successo.
(Cos'è il Cipac?)
Smoderatore! Massima stima per questo blog, mi sono fatto due risate qua e la'. Ammiro la tua pazienza nel rispondere ai commenti.
RispondiEliminaPersonalmente credo nella Resurrezione di Cristo e questo mi esclude da tanti circoli di credini che odiano questo personaggio in maniera viscerale ma nemmeno sono un frequentatore di chiese (eccetto quando e' espressamente vietato, come durante i confinamenti kovid) e cio' mi esclude anche da quello che dovrebbe essere il mio circolo di credini di riferimento. Ho esplorato un pochettino il lato piu' interessante del credinismo non cristiano, cio' che per comodita' possiamo far passare sotto il nome di 'tantra', ovvero quanto attiene alle tecniche per aprire il terzo occhio, quello disegnato in verticale come a volte viene rappresentato sulla fronte della dea Kali. Non e' tutta da buttare nemmeno quella dottrina, soprattutto certe maestrine.
Approfittando della tua disponibilita', volevo chiederti due cose:
- C'e' qualche motivo in particolare per cui non hai fatto una pagina sulla Blavatsky? E' una specie di dea nel settore credini. Comunque con la Societa' Teosofica viva e vegeta meglio andarci cauti, so per esperienza che sono gente molto permalosa...
- Protocolli. Mi rattrista che non compaiano in questa pagina, essendo la cospirazione per eccellenza, ma la domanda e': falsi o non falsi, li hai letti? Cosa ne pensi? Leggendoli come un romanzo di fantapolitica, un Noi di Zamjatin, un 1984 di Orwell... li batte facilmente, non trovi? Non descrivono egregiamente la situazione odierna? ChatGPT mi dice che sono tutte fesserie, ma secondo lei Krishnamurti era un leader spirituale... capisci che non mi posso fidare.
https://protocollisavision.files.wordpress.com/2012/07/protocolli-dei-savi-anziani-di-sion-anastatica-originale-1938.pdf
Ad ogni modo, di nuovo complimenti. Ti ho trovato cercando argomenti su Osho essendo sicuro, avendolo visto in foto e avendo letto alcune cazzate che scrive, che ne avesse combinata di ogni... Ad un certo punto si sviluppa come un radar per questi fenomeni...
Un caro saluto
Veramente nel 2023 qualcuno crede ancora all'allunaggio?
RispondiEliminaCome hai fatto a non parlare di David Icke e i rettilani?
RispondiEliminaHai ragione salatara, ma ce ne sono così tanti...
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