Sinonimi: ricercatore spirituale, iniziato, lavoratore su di sé, illuminato, discepollo ecc.

Superlativi: Maestro, Illuminato, Guru, Guida spirituale, Risvegliato, Divulgatore, Scemano ecc.



  • “Lei è un credino, s'informi.”

6 settembre 2018

Teorie della cospirazione: il credino-complottista.


49 anni fa, il 20 Luglio 1969, l'Apollo 11 portò i primi astronauti sulla superfice lunare. Le orme lasciate da Buzz Aldrin sono ancora visibili, e così pure le file di teorizzatori del complotto sostenenti che l'intero allunaggio sia stato soltanto una bufala. Fra le tante cose che vengono messe in discussione è che la bandiera piantata dall'equipaggio nei video sembri sventolare, il che non dovrebbe succedere data l'assenza di vento sulla Luna... No? Inoltre: perché gli astronauti non sono stati uccisi dalle meteoriti nel momento in cui si avventurarono fuori? Eh? E poi i giochi inverosimili di luci e ombre, i riflessi sulle visiere degli astronauti... Insomma, la "teoria del complotto lunare” è stata una delle prime teorie del complotto a guadagnare popolarità e salire alla ribalta tra gli Americani e nel mondo.

Da allora, le teorie si sono moltiplicate come conigli, imperversando in ogni angolo del globo (Disco?) e del panorama culturale. Dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001, alcune frange di attivisti si sono incaponite ad affermare che non fu Al-Qaida, ma bensì fu il governo degli Stati Uniti a pianificare l'attaccoIl famoso complotto "Pizzagate" ha indotto un irriducibile credino-complottista ad aprire il fuoco in un ristorante di Washington D.C., essendosi veramente convinto che Hillary Clinton conducesse un racket di pedofili nel sottoscala del locale. Gli U.F.O.; le scie chimiche; i vaccini; la terra piatta; Fake-News; Dio; la Consapevolezza; L'anima; ecc, ecc... Il desiderio di vedere cose che non ci sono; la necessità di usare l'aritmetica della fantasia per dimostrare tale ambizione; la convinzione di sapere esattamente cosa si cela dietro lo sconosciuto; l'inequivocabile riluttanza ad accettare lo status quo; sono qualità che da migliaia di anni intrecciano il complicato tessuto psicologico del credino. Quella del 'complottista' non è altro che una moderna denominazione, una nuova migliorata versione per stare al passo coi tempi. 

In questi ultimi giorni, negli Stati Uniti, si è rivelata pubblicamente un'atra perla: Q-Anon, 'il grande risveglio', teoria quantomeno improbabile e che comunque si sta diffondendo rapidamente. Q-uesto nuovo movimento in pratica sostiene che Q-ualcuno, o Q-ualche gruppo, stia lasciando indizi enigmatici su Q-uello che succede, o che sta per succedere, nelle alte sfere governative e del potere internazionale. Q-uesti inverosimili indizi vengono poi decodoficati da "esperti" (Ovvero da tutti Q-uelli che credono in questa teoria.) al grido di: "Where We Go One We Go All" (Slogan poco chiaro ma scandito con l'intento di sottolineare l'unità di menti vigili con lo scopo di risvegliare i dormienti.) Oppure: "Fidati del piano!". Q-uesto nuovo fluido, nebuloso culto/movimento si mantiene molto flessibile e in continuo cambiamento per meglio adattarsi agli eventi quotidiani. (Per quando le cose non vanno esattamente come predicono loro.) Per Q-Anon Trump rappresenta nientepopodimeno che l'eminenza grigia, il leader responsabile dietro ad un'operazione globale per arrestare politici e celebrità corrotte e coinvolte in pedofilia e abusi minorili. (Insomma, una strenua lotta contro il Maligno.)

Ahhh... Le teorie del complotto... Viene immediatamente voglia di scartare queste storie etichettandole come 'roba da manicomio' e ignorare completamente gli intraprendenti complottisti. Purtroppo, queste teorie e i loro esagitati credini-complottisti non vanno congedati così alla leggera, se non altro per l'effetto e il peso che, ahimé, hanno sul discorso politico e sociale - e la ricerca suggerisce che con le giuste circostanze molta gente tende a cadere vittima del loro fascino.

Perché questa gente crede nelle teorie del complotto?

C'è già una buona comprensione di quali siano i motivi per cui la gente crede in simili teorie. In soldoni ci sono tre ragioni principali, che poi non sono altro che tre bisogni basilari che ognuno di noi ha:
- il desiderio di comprendere il mondo che ci circonda.
- il desiderio di sentirsi al sicuro e in controllo.
- il desiderio di mantenere una positiva immagine di sé.

Sebbene l'attrazione verso le teorie del complotto possa sembrare illogica, essa si sviluppa da un logico desiderio di dare un senso al mondo. Dare un significato a quel che succede ha aiutato per millenni la specie umana a prosperare. 
(La matematica del credino nacque all'alba dei tempi: Troglodita + fulmine + fuoco + "Uh" = Dio!) 
Le teorie del complotto sono storie interiormente connesse a "ciò che ci aiuta a comprendere lo sconosciuto ogniqualvolta succede qualcosa di inaspettato e spaventoso" come dice Jan-willem van Prooijen, psicologo all'Università Vrije di Amsterdam. Per i credini complottisti, il senso di conforto e la chiarezza che tali storie trasmettono, possono annullare ogni dubbio riguardo al loro vero valore.

Come tutti i credini i complottisti hanno un alta soglia di tolleranza per le contraddizioni e questo permette loro di ignorare l'evidenza contro le proprie teorie. Uno studio all'Università di Kent in Gran Bretagna, ha rivelato che le persone che affermavano che Osama Bin Laden fosse morto prima del raid dei marines americani, erano anche propense a credere che fosse ancora vivo. (Ma dai...) Nonostante le storie fossero in disaccordo, entrambe comunque negavano il successo del raid per uccidere Osama bin Laden da parte dell'amministrazione del presidente Obama, spiegazione per loro del tutto insoddisfacente.

Le teorie della cospirazione sono, per l'ego  del credino-complottista, un'iniezione di un potente, inebriante integratore energetico. I complottisti, così come ogni credino che si rispetti, amano considerarsi parte di un gruppo ristretto che - al contrario della povera massa illusa - ha capito benissimo quello che sta veramente succedendo. In uno studio al Johannes Gutenberg University in Germania, è stato osservato di come il credere in teorie complottistiche sia ancora più forte in quelle persone che sostengono di volersi distinguere dalla massa. Le teorie del complotto, infatti, danno la sensazione di possedere una conoscenza "privilegiata".

Il non avere successo o l'essere rifiutati nel campo sociale, affettivo o lavorativo e le difficoltà personali in genere, possono intensificare il bisogno che la gente ha di credere a queste storie in modo da sentirsi più forti e quindi poter giustificare la loro situazione. Non importa se le storie siano vere o meno. Le persone che non sono soddisfatte dello stato delle cose sono più vulnerabili a cadere vittime delle teorie del complotto, van Prooijen dice: "Se le persone sono soddisfatte, ci sono meno possibilità che credano a questo tipo di storie."

Nonostante le teorie del complotto esistano da migliaia di anni (Vedi l'equazione più sopra) in questo periodo stanno prosperando proprio perché questo momento politico premia tutti coloro che rifiutano di accettare la conoscenza "costituita".
Come afferma J. Uscinsky scienziato politico e ricercatore di teorie del complotto dell'Università di Miami: "Le teorie del complotto stanno diventando parte del discorso nazionale."
(Quando a Kellyanne Conway, consulente del presidente Trump, venne chiesta la ragione per cui venne divulgata dall'amministrazione una notizia falsa, lei rispose che l'addetto stampa della Casa Bianca stava fornendo fatti alternativi. Purtroppo non era una battuta.)

Quando queste convolute teorie si radicano nella consapevolezza del pubblico, in realtà non fanno altro che erodere la fiducia verso le autorità e lo status quo. In un diabolico circolo vizioso questo crea terreno fertile per la crescita di teorie del complotto sempre più 
impensabili.

Uno dei fondamenti della democrazia, come indica lo scrittore S. Harrington, è "l'ampio consenso sui fatti basilari che persiste anche quando il significato di suddetti fatti è discusso animatamente." Ma i complottisti operano partendo da una serie di fatti scollegati dalla realtà, e coloro che scoprono il loro bluff sono spesso ignorati o etichettati come parte della stessa proprosta cospirazione.

Quando le persone credono al mantra "non esiste una credibile fonte d'informazione" dice P. Kreko, direttore del Political Capital Institute di Budapest, "si verifica che ogni reale fonte di confutazione (Debunking) viene inesorabilmente a cadere." Nel 2016, Kreko insieme ad un suo collega, lo psicologo sociale G. Orosz dell'Università Eötvös Loránd, ha sperimentato l'utilità di svariati modi di controbattere le teorie del complotto. Per prima cosa hanno fatto ascoltare una registrazione di una "super teoria" del complotto che affermava che gli Ebrei, le banche e l'Unione Europea stavano insieme sfruttando l'Ungheria.
Poi i ricercatori hanno provato a implementare tre strategie per il debunking: - Discutere in modo razionale la teoria; 
- Prendersi gioco di coloro i quali credevano nella teoria.
- Empatizzare con coloro presi di mira dalla teoria.
Il risultato è stato che sia la razionalità che la derisione si dimostrarono più o meno efficaci per ridurre la credenza nella teoria, mentre l'empatia si mostrò quasi completamente inefficace. Lo studio ha suggerito che mostrare premura e compassione per le vittime della cospirazione non è una buona strategia di debunking - specialmente quando la teoria è razzista, discriminatoria o comunque dannosa.

Qual è il modo migliore per mettere in pratica un modo efficace di respingere queste teorie?
(Buzz Aldrin una volta dette un cazzotto a uno che l'accusò di aver "falsificato" l'atterraggio sulla Luna... Soluzione appagante, ma forse non la migliore.)
"Se qualcuno della vostra famiglia o del vostro circolo sociale è una continua fonte di teorie del complotto, forse è utile controbattere le sue storie con la verità dei fatti- che saranno facilmente alla vostra portata. Basterà controllare rapidamente sullo Smartphone la storia che questa persona vi ha appena raccontato" ha detto Orosz. "Possiamo usare queste strategie razionali in situazioni quotidiane e dire "A bbello, questi sono i fatti." Forse (Ma forse anche no) il complottista si dimostrerà disposto ad accettare la realtà, ma comunque vada, altre persone che staranno ascoltando la conversazione saranno in grado di considerare l'evidenza contro un presunto complotto."

Ha indubbiamente senso proteggersi contro le teorie del complotto. Le persone preparate ad usare il proprio pensiero analitico e che allenano la parte logica dei loro cervelli, sembrano infatti sviluppare una certa immunità.
Poi, si può comunque sempre dare un'occhiata a come è fatta la "salsiccia". Kreko diede come compito ai suoi studenti quello di prendere due eventi completamente scollegati fra loro (Per esempio: L'attentato alle Torri gemelle e i test nucleari della Corea del Nord.) e inventare un plausibile nesso fra loro - cosa che, come mostra internet, è esattamente quello che fanno i credini del complotto.

"Pensate ad ogni tragico evento accaduto negli ultimi cent'anni," dice Kreko. "Cercate su Google quell'evento e aggiungete la parola "Ebrei", troverete sicuramente qualcosa". Per i suoi studenti questo esercizio di generare teorie complottistiche risultò essere un gioco da ragazzi, e la speranza di Kreko è che ciò li abbia resi più circospetti riguardo a nuove future teorie del complotto che salgono alla ribalta.

Nel caso ci si trovi nel bel mezzo di una calda "sessione" di debunking, sarà utile non scordarsi che spesso le motivazioni dei complottisti sono nobili, anche se il loro modo di unire i puntini e fare due più due invece proprio non lo è.
Le persone che credono nelle teorie del complotto sono profondamente preoccupate del futuro della nostra società," ha detto Van Prooijen. "Perché mai dovremmo cercare di dare un senso a questioni di cui non ci importa nulla?"

J. Uscinsky dell'Università di Miami non prevede alcun tipo di reale evoluzione per i complottisti più irriducibili. "Loro vivono in altro mondo," ha detto, "ed un è compito molto arduo riportarli indietro."
Nel tentativo di convincerli ad abbandonare le loro teorie del complotto si potranno pure offrire controprove logiche e basate sui fatti, ma difficilmente si avrà successo. Questo perché si stanno discutendo i fatti, mentre il complottista sta difendendo la sua sensazione di sicurezza e il suo positivo senso di sé. E questo vale per tutti noi: l'immagine che uno ha di sé batte sempre l'evidenza dei fatti. 

L'assistente professore di cultura della comunicazione e tecnologie digitali del Syracuse University, W. Phillips, afferma che i canali dei media devono stare molto attenti a non attirare ancora più gente verso le teorie del complotto. Phillips dice: "Se una teoria complottistica esiste solo esclusivamente all'interno della bolla di una particolare comunità, ogni reportage sull'argomento non farà altro che amplificare quel concetto aumentando il numero di persone a cui esso viene sottoposto."
Phillips ammette anche che "a questo punto non riportare la storia (Es: Q-Anon) potrebbe essere considerato un atto irresponsabile poiché è un fatto che sta realmente accadendo e la gente sta avendo una reazione."
In ogni caso, continua Phillips, "le teorie del complotto non esistono nel vuoto assoluto" e mette in guardia sul fatto che anche gli articoli di debunking di tali teorie possono legittimare le loro idee. "Non solo questi individui tendono a seguire molto da vicino i principali canali di informazione, ma tendono anche a offrire i loro messaggi per sfruttare al meglio la copertura dei vari network e guadagnare pubblicità," dice Phillips. "I credini-complottisti adorano quando appaiono nelle news."

Alex Jones, facinoroso portavoce del popolo complottista americano, insieme al suo istigatorio programma "InfoWars" che, come molti affermano pare abbia sensibilmente contribuito alla vittoria di Donald Trump negli USA, è stato bannato da Apple, Facebook, YouTube, Spotify e ora anche da Twitter perché in violazione delle regole di tali piattaforme riguardo al comportamento ingiurioso, all'incitamento all'odio e alla divulgazione di false informazioni con conseguente rimozione di ogni suo materiale. (Bisogna ammettere che in certi frangenti un pugno sul naso 'virtuale' non solo è una soluzione necessaria e appagante, ma forse anche l'unica.)

Sebbene il credere in segrete cospirazioni possa di tanto in tanto essere basato su una analisi razionale delle prove dei fatti, la maggior parte delle volte non lo è. La forza delle specie umana è l'abilità che essa ha di trovare schemi rivelatori delle funzionalità del mondo che ci circonda e trarne delle deduzioni causali.

Alle volte, però, si vogliono vedere schemi e connessioni causali dove non ci sono, specialmente quando si prova la senzazione che questi eventi siano fuori dal nostro controllo. L'attrattiva delle teorie del complotto può nascere da una serie di faziosità cognitive che caratterizzano il modo in cui gestiamo le informazioni. Il processo mentale che ricerca, seleziona e interpreta le informazioni in base alle proprie convinzioni in modo da renderle più credibili e rilevanti (Confirmation Bias) è la forma più infestante di faziosità cognitiva e un potente fattore per credere nelle cospirazioni.

Noi tutti abbiamo una naturale propensione a dare maggior peso all'evidenza che sotiene ciò in cui già crediamo e a ignorare le prove che contraddicono il nostro credo. Gli eventi del "mondo reale" che spesso diventano il soggetto delle teorie del complotto hanno la particolarità di essere intrinsecamente complessi e poco chiari. I primi resoconti di un evento accaduto, infatti, potranno contenere errori, contraddizioni e ambiguità, e coloro desiderosi di trovare prove di presunto occultamento dei fatti si concentreranno su tali incongruenze per rinforzare le loro convinzioni.

La faziosità cosiddetta "proporzionale", ovvero la nostra innata tendenza a presumere che grandi eventi abbiano grandi cause, può anche spiegare la nostra tendenza ad accettare le teorie del complotto. Questa è una delle ragioni per cui molte persone non hanno voluto accettare il fatto che J.F. Kennedy fu vittima di un folle, solitario assassino, ma hanno trovato molto più facile credere nella teoria che fosse invece stato vittima di una cospirazione su larga scala. (Senza parlare poi del fatto che sia ancora vivo...) Un'altro tipo significativo di faziosità cognitiva è la "proiezione". Le persone che avallano le teorie del complotto adattano un comportamento per così dire "complottistico" tipo diffondere dicerie o avere un atteggiamento sospettoso riguardo alle motivazioni delle altre persone.

Se si assume tale atteggiamento, potrà sicuramente succedere che altri facciano lo stesso, rendendo via via le teorie del complotto sempre più diffuse e plausibili.
Inoltre, se ci sono altre persone con una spiccata psicologia complottistica, queste saranno reciprocamente più propense a promuovere teorie contraddittorie.

Per fortuna, la ferrea logica della psicologia del credino-complottista continua a tenere alto il nome, l'orgoglio e il lustro di tutta la scellerata categoria:

Intervistatore: "Come fa lei a sapere per certo che queste teorie siano vere?"
Complottista: "Quello che le sto dicendo è quello che sembrano essere..."
I: "Quello che sembrano essere... Ma non ha nessuna prova che lo siano..."
C: "E lei non ha nessuna prova che non lo siano!"

Sia ben chiaro, nulla di ciò che è stato detto fin qui sta a dimostrare che tutte le teorie del complotto siano false. Alcune, non è detto, chissà... Magari... Forse... Potranno anche rivelarsi vere. Il fatto è che, a prescindere dall'evidenza dei fatti, per alcuni individui queste teorie risultano estremamente e perdutamente attraenti.
Il punto cruciale della questione è che i credini-complottisti non sono affatto sicuri su quale sia la vera spiegazione di un evento, ma in compenso sono assolutamente convinti e irremovibili che la "versione ufficiale" sia una copertura.

Roba da matti!




20 commenti:

  1. che sito idiota. Per forza che non è più seguito

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    1. Hai ragione.
      Se non fosse per quelli come te che ancora seguono questo sito idiota...

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  2. Smod co sei ancora quindi? Ci sei?
    Un idiota... Naturalmente

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Salve smoderatore,mi chiamo Gianluca.Per quanto riguarda l'allunaggio del primo uomo sulla luna mi sorge spontanea una domanda.Quando Armstrong stava scendendo dal veicolo, chi c'era a riprendere la scena?Gli altri astronauti erano ancora a bordo.

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    1. Ciao Gianluca,

      La scena a cui ti riferisci fu ripresa da una telecamera slow-scan a bassa risoluzione puntata in direzione della scaletta e che era stivata in un compartimento mobile del LEM (Veicolo usato per l'allunaggio) che Neil Armstrong azionò prima di scendere.

      Ma sarà poi vero?
      Bisogna stare attenti a non farsi fregare...

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  5. Ma questi tre bisogni di cui hai parlato:
    - il desiderio di comprendere il mondo che ci circonda.
    - il desiderio di sentirsi al sicuro e in controllo.
    - il desiderio di mantenere una positiva immagine di sé.
    tu sei certo di non nutrirli come quelli che in modo molto superficiale tu chiami complottisti? Credi che usare un'etichetta ti aiuti a comprendere meglio la realtà in cui vivi? Infine mi piacerebbe sapere se propendi più verso le "certezze" del potere costituito, o meglio la Verità tascabile per proteggersi dalla morte, oppure verso il dubbio che da millenni muove la ricerca.
    Emiliano

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    1. Ciao Emiliano,

      I tre desideri (chiamiamoli così... ) che hai citato, fanno parte del tessuto psicologico di ognuno, e questo vale anche per quelli che in modo superficiale chiamo ‘come me’.
      La differenza sta in che cosa gli si da’ da mangiare.

      Certezze del potete costituito?
      Verità tascabile per proteggersi dalla morte?
      Dubbio che da millenni muove la ricerca?

      A ognuno il suo, poi se funziona...

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  6. Ciao sono sempre Emiliano. Ho un'ultima domanda che forse è l'unica a cui davvero sarei interessato che rispondessi. Se due persone discutono tu credi che uno abbia la verità e l'altro sia nella menzogna oppure che Verità e menzogna coesistano contemporaneamente in entrambi i punti di vista? Te lo chiedo perchè vivere esclusivamente nel proprio punto di vista può risultare dannoso per l'uomo senza dubbio.

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    1. Ciao Emiliano,

      Se due persone discutono, sono affari loro. Se poi dovessi per forza entrare a far parte di tale discussione, per prima cosa mi sincererei che le persone coinvolte sappiano di cosa stanno parlando, perché non sapere ciò di cui si parla è una forma di menzogna. Questo è già di grande aiuto.
      Poi, per quanto riguarda la ‘Verità’, si sta a vedere...

      Sono d’accordo, vivere esclusivamente nel proprio punto di vista può risultare dannoso per l'uomo senza dubbio. (Per questo c’è questo Blog...)

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  7. Gentile Smoderatore, il suo discorso è ricco di spunti di riflessione che si riallacciano a quanto detto da CPL. Mettendo da parte il personaggio in questione, di cui, sinceramente, non mi importa nulla e di cui ho cercato notizie solo perché, a mio parere, ha attaccato, in modo vile, una persona che ritengo seria e onesta intellettualmente confermando le mie perplessità che, a loro volta, sono state, in parte avvalorate dai vari commenti raccolti in questo blog; vorrei esporre alcune considerazioni. Si parla molto oggi di complottismo o complottisti, abbiamo, invero, una fervente nascita di etichette sempre nuove, che, a mio avviso si usano con notevole disinvoltura. Cioe', sembra che avere un pensiero critico, diverso dal comune sentire, quello che viene chiamato "politicamente corretto" sia subito etichettato come "complottista" e anche peggio. Sembra ormai impossibile dissentire, dubitare, pensare. Usare la ragione sembra sia associato a chi vola troppo con la fantasia per crearsi, appunto, un mondo tutto suo in modo narcisistico. Ma sono due cose ben diverse. Il complottista, a mio avviso, e colui che la verità la nasconde e scredita chi vuol cercarla tacciandolo, appunto, di complottismo (in senso paranoide). Oggi si fa molta confusione. Ogni opinione è rispettabile, almeno così dovrebbe essere. Un persona con un forte spirito critico difficilmente diventerà seguace di guru o maestri improbabili, perché mette tutto al vaglio. Per cui è possibile che il decimotoro abbia vecchi seguaci tra coloro che hanno una certa fragilità,e non c'è da stupirsi in un'epoca in cui sono e stanno crollando molti punti di riferimento importanti.
    Concludendo pensare e sollevare dubbi differisce da chi non usa la logica e sfocia nelle fobie (dette complottismi). E soprattutto non tutti si adeguano a tutto ciò che è conformismo.

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    1. Penso sia utile non confondere il "pensiero critico" con il supporre, presumere, fare ipotesi e saltare a conclusioni.

      Da una parte c'è il pensiero pernicioso del complottista: egli parte da un'ipotesi o una congettura, poi caparbiamente unisce i dati, i punti, e l'evidenza a sua disposizione (da lui attentamente scelti) e da lì, confondendo correlazione e causazione, trae le sue convinte conclusioni. Voilà!

      Dall'altra c'è il pensiero critico che si propone di raggiungere un giudizio attraverso il discernimento, l'analisi e le valutazione delle cose. Necessario ai fini di questo processo è l'uso del metodo scientifico. (E anche un pochino di buon senso...)

      Usare il metodo scientifico significa percorrere delle tappe ben precise che sono fondamentali e ineliminabili. È la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile e verificabile.
      Si parte da un'ipotesi o una congettura e si formula una teoria basata sulle sue logiche conseguenze e previsioni. Una volta portati a termine i test e gli esperimenti su suddette previsioni si arriva quindi a determinare se l'originale ipotesi sia giusta e corretta.


      Quando i valori della ricerca non sono la chiarezza, l'accuratezza, la precisione e l'evidenza, allora è necessario cercare di andare al di là della parzialità della propria soggettiva opinione.

      Una cosa è formare giudizi basati non sulle opinioni, ma bensì sui fatti e l'evidenza a disposizione. Un'altra è formare giudizi sulle opinioni altrui basate sull'ambiguità postata su YouTube da un neo-esperto qualsiasi.
      Non essere i soli non è assolutamente sinonimo di 'vero'.

      Non bisogna smettere di "dissentire, dubitare, pensare", e "usare la ragione" non è certo una caratteristica di chi "vola troppo con la fantasia per crearsi, appunto, un mondo tutto suo in modo narcisistico."

      Il complottista non nasconde la verità, perché non la possiede.
      Più che altro il complottista rifiuta la "verità" o comunque la realtà dei fatti, perché non la condivide, in quanto in essa non ci si trova a suo agio. È lì che il complottista è costretto ad architettare un discorso alternativo e creare la propria realtà. Quindi lui pensa che la verità sia un'altra e che essa sia nascosta diabolicamente da qualcuno anche se non ha alcuna prova o evidenza a riguardo.

      Bisogna sì decidere per se stessi e non lasciarsi influenzare, però bisogna anche non andare agli eccessi e agli estremi, altrimenti si tenderà a non riconoscere un autorità competente riguardo al soggetto in questione e si tenderà a basare il proprio giudizio sulle proprie opinioni e su quello che noi, e quelli che la pensano come noi, sia corretto e provato.

      Sono d'accordo: "Oggi si fa molta confusione. Ogni opinione è rispettabile, almeno così dovrebbe essere."

      Purtroppo, per i motivi di cui sopra, la confusione deriva dal fatto che al giorno d'oggi l'opinione di qualcuno viene equiparata ai dati di fatto di qualcun altro. Viviamo in un mondo dove ci si laurea all'università di YouTube e si esige che credenza e evidenza siano messi sullo stesso piano e che opinioni e dati di fatto vengono trattati allo stesso modo.

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  8. Buonasera Smoderatore,

    mi scuso se rispondo solo ora. Intanto grazie per la risposta articolata ma chiara. Condivido ciò che hai scritto. Districarsi in un mare di menzogne non è facile, perché la cosa peggiore è che spesso sono mescolate alla verità. Hai dato una definizione precisa di complottista: uno che la verità non la nasconde, e che non gli sta bene la realtà e quindi se ne crea una che gli vada bene o che la giustifichi. Diciamo che questo è il complottista inteso come una specie di paranoico, colui che si da delle risposte senza prove reali. Ma c'e' anche colui che i complotti li ordisce sul serio e quindi la verità la nasconde.
    Giusto basarsi su prove concrete e cercare sempre di andare a fondo nelle cose, per quanto sia possibile. Ora, credere che il mondo sia fatto solo di persone buone e che non esistono i complotti è da ingenui o rivela la stessa paura o disagio dei complottisti paranoici che non accettano la realtà.
    Quindi, quale sarà la giusta misura? Difficile, ma certamente ogni notizia va accertata e verificata. Ma non tutto può essere accertato, e allora che fare? Si può rimanere o cercare di rimanere molto attenti e con il senso critico acceso.
    Mi rendo conto solo di una cosa purtroppo: si vive molto tra verità è menzogna da ogni direzione.

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  9. DaBob
    Hahahahahahahah
    Tranquillo Smod che ci pensa Schwab a mettertelo nel culetto. Buon proseguimento!

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  10. Quindi tu ti poni come quello che ha un senso critico altissimo e credi nella versione ufficiale dei 19 attentatori con taglierino, dell'aereo sul pentagono, delle torri crollate per gli aerei, etc? Sei proprio un credino, nomen omen, argomenta invece di sputare sentenze o sei iscritto al Cipac? Membro ad honorem...

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    1. Caro Anonimo del Gomblotto,
      non so se credere o meno alla versione ufficiale dei 19 attentatori con taglierino, dell'aereo sul pentagono, delle torri crollate per gli aerei, etc... Ma di una cosa sono certo: ora aspetto che tu mi dica quello che è veramente successo.

      (Cos'è il Cipac?)

      Elimina
  11. Smoderatore! Massima stima per questo blog, mi sono fatto due risate qua e la'. Ammiro la tua pazienza nel rispondere ai commenti.
    Personalmente credo nella Resurrezione di Cristo e questo mi esclude da tanti circoli di credini che odiano questo personaggio in maniera viscerale ma nemmeno sono un frequentatore di chiese (eccetto quando e' espressamente vietato, come durante i confinamenti kovid) e cio' mi esclude anche da quello che dovrebbe essere il mio circolo di credini di riferimento. Ho esplorato un pochettino il lato piu' interessante del credinismo non cristiano, cio' che per comodita' possiamo far passare sotto il nome di 'tantra', ovvero quanto attiene alle tecniche per aprire il terzo occhio, quello disegnato in verticale come a volte viene rappresentato sulla fronte della dea Kali. Non e' tutta da buttare nemmeno quella dottrina, soprattutto certe maestrine.
    Approfittando della tua disponibilita', volevo chiederti due cose:
    - C'e' qualche motivo in particolare per cui non hai fatto una pagina sulla Blavatsky? E' una specie di dea nel settore credini. Comunque con la Societa' Teosofica viva e vegeta meglio andarci cauti, so per esperienza che sono gente molto permalosa...
    - Protocolli. Mi rattrista che non compaiano in questa pagina, essendo la cospirazione per eccellenza, ma la domanda e': falsi o non falsi, li hai letti? Cosa ne pensi? Leggendoli come un romanzo di fantapolitica, un Noi di Zamjatin, un 1984 di Orwell... li batte facilmente, non trovi? Non descrivono egregiamente la situazione odierna? ChatGPT mi dice che sono tutte fesserie, ma secondo lei Krishnamurti era un leader spirituale... capisci che non mi posso fidare.
    https://protocollisavision.files.wordpress.com/2012/07/protocolli-dei-savi-anziani-di-sion-anastatica-originale-1938.pdf

    Ad ogni modo, di nuovo complimenti. Ti ho trovato cercando argomenti su Osho essendo sicuro, avendolo visto in foto e avendo letto alcune cazzate che scrive, che ne avesse combinata di ogni... Ad un certo punto si sviluppa come un radar per questi fenomeni...
    Un caro saluto

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  12. Veramente nel 2023 qualcuno crede ancora all'allunaggio?

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  13. Come hai fatto a non parlare di David Icke e i rettilani?

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