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Mappa dell'Invisibile |
Ogni anno vengono assegnati i premi "Ig-Nobel" che sono letteralmente i "premi ignobili" assegnati alla ricerca improbabile. Queste sono ricerche reali, realizzate e
portate a termine da "veri" scienziati, professori, ricercatori e vari
uomini di scienza in varie università e laboratori sparsi per il mondo.
Qui di seguito alcuni dei vincitori delle passate edizioni:
Premio Ig-Nobel 2012 per la Neuroscienza: per dimostrare che i
ricercatori, usando complicate strumentazioni e semplici statistiche, sono in
grado di constatare significative attività cerebrali ovunque, anche nei salmoni
morti.
Premio Ig-Nobel 2000 per la Chimica: per la scoperta che,
biochimicamente, l'amore romantico risulta indistinguibile dall'avere un forte
disturbo compulsivo maniacale.
Premio Ig-Nobel 2012 per la Psicologia: per lo studio “Inclinarsi a
sinistra fa sembrare la Torre Eiffel più piccola.”
Premio Ig-Nobel 2003 per la Fisica: per l'irresistibile relazione:
"Analisi delle forze necessarie per trascinare una pecora sopra vari tipi
di superficie."
Premio
Ig-Nobel 2013 per il Calcolo delle Probabilità: per aver fatto due scoperte
connesse. La prima: che più una mucca è rimasta accovacciata più è probabile che quella stessa mucca a un certo punto si rialzi. La seconda: una volta che la mucca si è rialzata è
difficilmente prevedibile quando quella tessa mucca si rimetterà giù.
Premio
Ig-Nobel 2010 per la Salute Pubblica: per aver determinato con esperimenti che
i microbi si attaccano agli scienziati barbuti.
Premio
Ig-Nobel 2004 per la Biologia: per aver mostrato che apparentemente le aringhe
comunicano per mezzo delle scoregge.
Premio
Ig-Nobel 2013 per la Chimica: per la scoperta che il processo biochimico per il
quale le cipolle fanno piangere è ancora più complicato di quello che gli
scienziati hanno pensato in precedenza.
Premio
Ig-Nobel 2014 per la Psicologia: per aver accumulato prove riguardo al fatto
che le persone che fanno tardi la sera di media sono più narcisiste, più
manipolatorie, più psicopatiche delle persone che si alzano presto la mattina.
Premio Ig-Nobel
2006 per la Chimica: per il loro studio "La velocità ultrasonica nel formaggio
cheddar quando esposto a una certa temperatura."
Premio
ig-Nobel 1994 per la Biologia: per la scoperta che un certo tipo di scarabeo si accoppia
con una bottiglia di un certo tipo di birra Australiana.
Premio Ig-Nobel 2004 per la Medicina:per
aver inventato i testicoli artificiali di ricambio per cani in tre misure
differenti e tre diversi livelli di compattezza.
Premio Ig-Nobel 2002 per la
Pace: per aver promosso la pace e l'armonia tra le specie inventando il
"bau-lingual" uno strumento computerizzato per la traduzione
automatica da cane-a-uomo.
Premio Ig-Nobel 2014 per le
Neuroscienze: per aver cercato di capire cosa succede nel cervello di una
persona che vede il volto di Gesù su una fetta di toast.
Premio
Ig-Nobel 2007 per la Pace: per la ricerca e
lo sviluppo dell'arma chimica chiamata "Gay Bomb" che rende i soldati
nemici sessualmente attratti tra di loro.
Premio
Ig-Nobel 2007 per la Linguistica: per aver mostrato che qualche volta i topi
non distinguono una persona parla il giapponese al contrario da un'altra che
parla l'olandese al contrario.
Premio
Ig-Nobel 2014 per la Medicina: per aver trattato "incontrollabili" perdite
di sangue dal naso, usando il metodo del tampone composto da maiale stagionato.
Tra i favoriti rimane sempre il Premio Ig-Nobel
1996 per la Medicina: per l'inconfutabile scoperta, come testimoniato davanti
al U.S. Congress, che la nicotina non dà dipendenza.
La ricerca può trovare quello che vuole, può trovare qualcosa e trovare
il suo contrario, e spesso si rivolge alla scienza come se quest'ultima potesse
fornire la prova del nove. Bisogna però sempre tener presente che c'è scienza e
scienza... C'è pseudo-scienza e c'è sciemenza, pronte a fornire ogni tipo di
"prova" a supporto della ricerca.
Nel momento in cui il
ricercatore si mette in cammino per il sentiero sul percorso della via, egli sa
già esattamente quello che cerca. Il ricercatore parte per la sua esplorazione
già convinto dell'esistenza di ciò che cerca, ma non solo: sa cos'è, dov'è,
come nasce, come funziona, come si evolve, quali sono le sue caratteristiche,
egli ne conosce persino il nome.... Insomma, essendo già a conoscenza di quello
che sta cercando, l'investigatore spirituale non avrebbe alcun bisogno di
cercarlo, perchè in cuor suo sembra già di averlo trovato. Il credino
esploratore fa finta di perlustrare il territorio, usando la cosa più
importante e fondamentale: la mappa. Egli idolatra questa mappa, dove i
particolari e le conferme delle cose cercate (trovate) vengono fatti combaciare
a forza e sistemati sulla mappa già formata a priori.
Una delle frasi favorite del credino è: "La mappa non è il
territorio". Ma la mappa "esiste" e lui la segue religiosamente.
Un bel giorno qualcuno la concepì e la tracciò, perché pare che quel qualcuno percorse
quel territorio in lungo e in largo. Quel benedetto qualcuno conobbe il
territorio, ovvero ne apprese il suo essere per mezzo dei sensi e
dell'intelletto e con l'uso della memoria documentò tale conoscenza in
modo da potervici ritornare e per permettere magnanimamente a qualcun altro di
arrivarci. Il territorio, quindi, deve per forza esistere ed essere reale,
perché l'esistenza della mappa è la prova dell'esistenza del territorio.
La ricerca è la locandina del film spirituale, il manifesto della profezia
autoavverata.
Come dice P. Watzlawick la profezia che si autoavvera (o
autodetermina) è una supposizione che, per il solo fatto di essere stata espressa,
fa magicamente realizzare l'avvenimento presunto, aspettato o profetizzato,
confermandone la sua insindacabile veridicità. Quando una profezia viene
creduta, esse viene proiettata e vista nel futuro come un fatto già avvenuto, rivelando
la concreta percezione dell'autodeterminarsi nel presente. Se si elimina
l'elemento della fede o della convinzione, viene necessariamente a cadere anche
quell'effetto. Quando
ci si addentra nella ricerca si parte dalla conoscenza di qualcosa di non
provabile; con la mappa se ne esegue la ricerca; la mappa descrive le esperienze
che ne concretizzano la verifica; la verifica è la dimostrazione della
conoscenza di quel qualcosa che non è provabile... e così via. La predizione e l'evento sono a circuito chiuso, come la mappa
e il territorio: secondo il quale il territorio genera la mappa, e la mappa
verifica il territorio.
L'artificio spirituale trasforma
l'eroico cercatore della divinità o dello spirito, in una persona che cerca una
soluzione alle proprie nevrosi o angosce esistenziali (adolescenziali).
Infatti, non appena il ricercatore si
cimenta nella ricerca, ha già tovato la soluzione, perché la ricerca trasforma
istantaneamente le nevrosi in una marcia in più: il ricercatore è più sveglio,
più consapevole, più profondo... E riduce le angosce a virtù: il ricercatore è
meno meccanico, meno addormentato, meno succube dell'ego, e così via...
La ricerca non è che
l'ingenuo bisogno di trovare delle giustificazioni, delle prove, a conferma di
quello che si è già convinti di conoscere.
Il ricercatore gli mette
il vestitino della verifica, lo traduce con il linguaggio dell'esperienza, in
modo da dargli un odore e una voce in modo da poterlo condividere, perché la
condivisione con altre persone like-minded, è un potente sonnifero che crea a
sua volta l'illusione di un'ulteriore conferma della veridicità di ciò che ha
presumibilmente trovato. Una eliminato l'impossibile, quello che rimane, non
importa quanto improbabile, deve per forza essere vero.
Ogni mappa si avvale di un certo simbolismo. Se la mappa dice
che certi numeri sono fondamentali come segnalini rivelatori del territorio è perché essi
simboleggiano dei quadranti, delle caratteristiche di quest'ultimo. Il
ricercatore si fissa su quei numeri e comincia a vederli ovunque, a osservarne
la straordinaria e improbabile associazione con qualcosa di più alto, a
conferma che l'entità che dà i numeri lo sta seguendo passo passo per la via.
In realtà le probabilità che il numero 12 ci si presenti davanti agli occhi,
sono le stesse di un qualsiasi altro numero a due cifre. È il nostro cervello a
notarlo e a non farlo passare inosservato ogni volta che esce sulla ruota della
follia, perché è stato istruito a riconoscerlo: la mappa gli ha suggerito di
cercarlo e lui inesorabilmente lo trova. Trovare coincidenze, scoprire ovvietà,
osservare nella sua esperienza tutto acquista il significato della verifica
della mappa e del territorio.
Non potendo avere un appiglio ben saldo sull'evanescente natura dell'essenza
spirituale, il ricercatore allora fa finta di nascondersi in maniera
accidentalmente intenzionale sotto l'umile mantella della ricerca. I maestri, i
guru, gli scemani si sono spogliati dei pochi dubbi e con tutto il loro essere sono
arrivati alla destinazione a cui ha presumibilmente portato la ricerca e, con
altrettanta umiltà, sono ritornati con in mano la mappa per condividerla con
chi ci crede. Con nonchalance balzano dall'aldiqua all'aldilà, dal visibie
all'invisibile, dal noto all'ignoto, fanno avanti e indietro a loro piacimento,
hanno le chiavi della soglia e nel frattempo apportano aggiunte e correzioni
alla mappa per aggiustarsela come più gli pare e piace.
Il ricercatore è in realtà un trovatore, ovvero egli ha
"trovato" nel senso che ha "inventato" o "ideato"
quello per cui ha allestito tutta la fantastica struttura della sua
ricognizione.
Più che una ricerca, infatti, quella spirituale è più che altro una
trovata.
Cari esploratori della dimensione oscura, cosa bisogna fare per diventare un "ILLUMINATO"? Sarebbe la mia realizzazione dello spirito, dell'anima e del karma
RispondiEliminaNella rappresentazione alchemica riportata nel Post (opportunamente modificata...), il ricercatore-trovatore, dopo il lungo lavorio interiore, crede di accedere alla vera Realtà, uscendo dalla bolla della realtà illusoria. Ma, al di fuori della bolla della presunta realtà illusoria, invece di trovare la vera realtà, potrebbe solo dare forma ad un'altra realtà illusoria, creata dalla fantasia e dalla volontà di credere. In fondo, il motto “credere per vedere” potrebbe significare proprio questo.
RispondiEliminaMa, si sa, queste sono considerazioni dell'uomo meccanico e addormentato, che pensa logicamente, mentre l'uomo consapevole pensa psicologicamente (che non vuol dire niente, però agli occhi del credino conferisce un certo senso di superiorità e conquistato sviluppo).
“La ricerca termina quando comprendi che non esiste quella cosa chiamata illuminazione. Con la ricerca vuoi liberarti dal sé, ma qualsiasi cosa tu faccia per liberarti dal sé è il sé.” (U.G. Krishnamurti, L'inganno dell'illuminazione).
Grazie (come sempre) dei commenti, in particolare quello qui sotto riguardo a "non c'è alcun presente..." di U.G.K. in linea col post L'attimo fuggito.
EliminaSi, ho visto. Forse sarebbe il caso di ammettere che la pratica della presenza e il concetto di qui-e-ora, sono solo artifici pratici per tentare di de-condizionarsi da una reazione emotiva rispetto a certe situazioni.
EliminaIn riferimento al commento dell'ultimo anonimo di quel post, bisognerebbe chiedersi chi è il topo in gabbia....
Salve Smoderatore, apprezzo molto il tuo blog anche perchè ho avuto a che fare anch'io con queste pseudo-sette che hanno recato dei danni ad una persona a me cara.
RispondiEliminaQuesto post mi ha fatto pensare allo strumento principe secondo cui questi pseudo-guru si possa progredire e far tornare al momento presente: la meditazione. E' pieno il web di ricerche scientifiche che eleggono la meditazione come panacea di tutti i mali. E' (quasi) impossibile trovare testimonianze negative a riguardo o ricerche effettuate su persone sane o scettiche a riguardo che non soffrano di ansia e/o stress. Il semplice prestare attenzione al proprio respiro lo trovo ovviamente rilassante e efficace contro gli attacchi di panico. Io non riesco a sperimentare la meditazione proprio per preconcetto e avversione visto che mi rimanda a questioni religiose e mistiche.
Senza fare il "gomblottista" potrebbe essere un qualcosa spinto e promosso proprio dagli USA con tutte le pratiche mindfulness che ormai spuntano come i funghi in ogni paese occidentale?
Che ne pensate?
(so che c'è una sezione intitolata la meditazione, ma non l'ho trovata esaustiva)
Grazie
La mindfulness (la 'vecchia' meditazione vipassana) è stata sdoganata dall'ambito esoterico e portata in ambito psicologico. E' insegnata da un po' tutti: maestri, psicologi, pseudo-guru. Il qui-e-ora è diventata un'ossessione.
EliminaUn punto di vista radicalmente diverso è quello di U.G. Krishnamurti, il quale si esprime in questi termini:
“I medici sostengono che le droghe danneggiano il cervello: ma anche la meditazione, fatta con determinazione, lo danneggia. C'è gente che è diventata pazza, che si è suicidata, che è andata ad annegarsi nel fiume, che ha fatto di tutto, persino imprigionarsi nelle grotte. Vedete, voi vorreste osservare i vostri pensieri, ma non è possibile, impazzireste. Così come non è possibile essere consapevoli ad ogni passo che fate perché non riuscireste a camminare, non è possibile osservare i vostri pensieri, ma vi viene detto di farlo […] Quando vi illudete di controllare i vostri pensieri, sperimentando lo 'spazio' che esiste tra loro, voi credete di aver ottenuto qualcosa, di aver scoperto uno spazio nel quale il pensiero è assente. Ma questa supposta 'assenza', questo 'spazio' tra due pensieri, è ancora pensiero.”
Sulla stessa possibilità di vivere il momento presente afferma:
“non c'è alcun presente per la struttura del sé, tutto quello che c'è è passato, che sta cercando di proiettarsi nel futuro. Voi potete pensare al passato, al presente e al futuro, ma non c'è alcun futuro, non c'è alcun presente, c'è soltanto il passato. Il vostro futuro è soltanto una proiezione del passato. Se c'è un presente, quel presente non può mai essere sperimentato da voi. Qualsiasi cosa voi sperimentiate non è il momento presente. Quindi il momento presente è una cosa che non potrà mai penetrare nella vostra esistenza conscia, ed alla quale non potrete mai dare espressione. Per quanto vi riguarda, il momento presente non esiste, se non a livello di concetto”. (L'inganno dell'illuminazione)
Quindi una sorta di moda-ossessione che oltre all'effetto placebo e qualche consolazione di stampo religioso (vedasi preghiere) non apporta nulla. Anch'io la penso esattamente così. Ovvio che possa risultare efficace contro piccoli attacchi di panico o ansia ma a parte l'aspetto di relax non c'è granchè.
EliminaOvunque nel web e parlando con qualche buddista smentiscono questa tesi dicendo di raggiungere chissà quali tesori... mah...
La meditazione è, in fondo, un condizionamento o un de-condizionamento: allenare il corpo e la mente ad emettere una risposta ad un determinato stimolo (es. concentrarsi sul respiro, o praticare la presenza mentale per spezzare una risposta automatica della mente). Ecco perché lo stimolo su cui concentrarsi per elicitare la risposta deve essere sempre lo stesso, proprio perché si deve formare un “ancoraggio” (processo non molto diverso dall'addestramento dei cani). Ciò che fa la differenza è l'intenzione con la quale si fa una pratica: se l'intenzione (più o meno consapevole) è di tipo religioso, la mente attribuirà valenza religioso-trascendente allo stato mentale raggiunto (è la profezia che si autodetermina).
EliminaSi possono anche sperimentare stati mentali diversi da quelli ordinari, ai quali corrispondono variazioni della chimica cerebrale.
Il punto discriminante è chiedersi: che fine fanno questi stati mentali quando la macchina biologica si “spegne”? Il credino risponde: quegli stati mentali (“la vibrante intesa di tutti i sensi in festa”, come dice Battiato nella canzone L'ombra della luce), sono oltre il materialismo cerebrale, sono “ solo l'ombra della Luce”, sono, cioè, la prova che esiste 'qualcosa' oltre il livello fisico. In realtà quegli stati sono solo “la vibrante intesa di tutti i sensi in festa”, e basta. Che siano l'ombra della Luce è un'inferenza arbitraria e, in sostanza, un atto di fede (credere che ci sia quella Luce). E' come il cane che si morde la coda: prima si crede e poi si “sperimenta”, ossia, si sperimenta ciò che si crede (giustamente il buddista ti dirà di aver raggiunto chissà quali tesori, e, dal suo punto di vista, ha perfettamente ragione.....).
La questione rimane inestricabile, perché manca la prova, ovvero la prova è talmente soggettiva e privata da poter essere considerata poco meno di un'allucinazione autoindotta.
Concordo in pieno Ex-Anonimi, non fa una piega. Essenzialmente questa pratica è una sorta di autoinganno, un elidere la mente e i suoi automatismi, che per le fantasie orientali comprese arti marziali etc, rappresenta la massima espressione visto che per loro la mente è staccata dall'essere ed è la generatrice di tutti i mali del mondo.
EliminaSicuramente potrebbe essere uno strumento utile nei casi di attacchi di panico e ansia incontrollata ma per il resto, per chi come me è scettico e agnostico totalmente inutile.
E' chiaro che la sponsorizzazione cui assistiamo da parte di tanti psicoterapeutici sottointende una spinta economica da un lato e modaiola dall'altra, proprio perchè avvicinarsi alle pratiche buddhiste fa trendy ed è diciamo "politically correct" visto che persino il Dalai Lama si professa vicino alla scienza. In realtà tutto questo guardarsi dentro e prestare attenzione ai propri comportamenti mentali non sempre può essere un esercizio utile a tutti coloro che soffrono di disturbi mentali (cosa invece propugnata da tutti questi psicoterapeuti-orientaleggianti) ma invece nasconde ad arte tratti religiosi chiari ed evidenti.
L'assurdità di tutto ciò è che se questi psicoterapeuti proporrebbero di recitare il rosario 20 minuti la mattina e 20 minuti la sera si avrebbero gli stessi effetti terapeutici ahahahahhahaha
Tornatevene a studiare, poppanti.
Eliminahttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20363650
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27033686
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3772979/
http://www.nature.com/nrn/journal/v16/n4/full/nrn3916.html
https://www.nature.com/nrn/journal/v16/n5/full/nrn3954.html
https://www.nature.com/articles/srep27533
https://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/what-does-mindfulness-meditation-do-to-your-brain/
http://science.sciencemag.org/content/355/6332/1411
Che cosa indicano queste ricerche, secondo te?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaPratiche meditative inducono fenomeni di plasticità neurale di svariati tipi (diminuzione dell'attività dell'amigdala, incremento dell'attività di aree corticali associate a funzioni mentali di ordine superiore) con conseguente incremento di capacità cognitive (ti rende un po' meno scemo), gestione delle emozioni, diminuzione di parametri di stress fisico (corticosteroidi plasmatici), permette di contrastare in varie misure patologie psichiatriche come ansia, depressione etc.
EliminaIl resto delle interpretazioni sono pippe mentali da sfigati, i dati sono l'unica cosa importante.
Ma se proprio ci tieni ad un interpretazione molto brutta, ti direi che la meditazione è come una palestra per il cervello per renderlo rende più efficiente, diminuendo l'influenza di aree sottocorticali più stereotipate coinvolte nella fear response e dando maggiore "potere" alla neocorteccia, area evolutivamente più sviluppata nell'homo sapiens, addetta alle attività superiori (filosofia, capacità artistiche, creazione di memes su facebook) le quali sono caratteristica che in maggior misura ci distingue dal resto del regno animale.
EliminaMeditazione = più uomo e meno bestia.
Sì, l'avevo letto anch'io: anche se il fondamento fisiologico e neurale della relazione tra respirazione e ordine-superiore di attività cerebrale rimane sconosciuto, diminuendo l'influenza di aree sottocorticali stereotipate si aumenta la plasticità neurale dando maggior potere alle capacità cognitive della neocorteccia incrementando l'attività di aree corticali associate a funzioni mentali di ordine superiore.
EliminaHai ragione, Il resto delle interpretazioni sono pippe mentali.
Meditazione = meno pippe mentali, più memes su Facebook.
KEYWORDS: unclear neural mechanisms; more methodologically rigorous studies required; possible; hypothesis; may vary;
the study has several limitations; small sample group; not-generalizable; lack of clinical diagnostic assessment; suggests; may; alleged; laboratory test only; potentially; hints; minimal exposure to complex environmental demands and extraneous stimuli; potential insight; need for greater sophistication and specificity; data collected in laboratory settings; small but potentially significant; analysis of temporal aspects; needs further assessment; may lead; possible explanation; also possible; possible.
Quei termini vengono aggiunti in qualsiasi paper praticamente, teoria della relatività compresa.
EliminaDetto questo, https://www.facebook.com/animaliimbarazzantiofficial/videos/687654868085015/
EliminaGrazie per il contributo.
EliminaDetto questo, "elaboriamo il lutto con un amen".
Ciao, vi suggerisco un credino doc: Mike Plato.Vi divertirete un mondo!
RispondiEliminaè un peccato che persone con un enorme potenziale come voi si imbottiscano di idee così limitanti...siete voi che vi perdete qualcosa, fondamentalmente la vita è li, aspetta solo di essere presa e vissuta in tutta le sue possibilità, molte idee distorte su noi stessi ce lo impediscono, conosci te stesso è uno slogan fino a che è soltanto uno slogan.
RispondiEliminaLa conoscenza psicologica di sé è un terreno irto di ostacoli e tranelli subdoli ed insidiosi: è un terreno in cui è facile scambiare lucciole per lanterne, e raccontarsela come più ci piace (leggi: aspettative e fantasia inconsce). Già questo pone una pesante ipoteca sulla bontà della ricerca, figuriamoci quando si crede di poter conoscere la propria Essenza o Dio o lo Spirito! C'è da chiedersi: la conoscenza di se stessi può spingersi oltre i meccanismi della propria mente, usando come strumenti quegli stessi meccanismi?
EliminaInoltre, la conoscenza di sé e il Lavoro su di sé appaiano contaminati da una insidiosa ortodossia implicita, secondo la quale la conoscenza di sé avrebbe come meta la “scoperta” della natura immortale dell'uomo; la conoscenza di Dio; ed altri tesori nascosti....
Naturalmente, se qualcuno, dopo aver fatto un lavoro su di sé, non “scopre” questi meravigliosi tesori, o scopre che sono frutto di immaginazione o suggestione, significa che ha fatto un lavoro sbagliato, o ha avuto un maestro non consapevole, o ha frequentato una scuoletta da quattro soldi, ecc.
Bisognerebbe chiedersi: non è forse un'idea limitante, distorta e preconfezionata credere che il risultato del lavoro su di sé porti alla scoperta di tali tesori? Se qualcuno trae diverse conclusioni è per forza caduto nell'errore? (Beh, si potrebbe sempre tirare in ballo la reincarnazione, lo sviluppo dell'anima, il centro magnetico o altre ipotesi fantasiose, per giustificare tutto e il suo contrario...).
Si parla tanto di essere sinceri con se stessi, di perdere l'importanza personale, di trascendere l'Ego, e poi si dimostra una finta umiltà, una presunzione (travestita da sviluppo spirituale), una ricerca di esclusività elitaria, una competizione infantile traslata nel campo spirituale (l'ultima vignetta calza a pennello: il mio maestro è più evoluto del tuo! Io frequento una Scuola esoterica seria! Io seguo antichissimi rituali! Io mi rifaccio agli insegnamenti originali! ecc).
La ricerca spirituale ha tutta l'aria di un percorso teso a far passare l'uomo dalla padella dell'ipnosi collettiva e farlo cadere nella brace di un' ipnosi creata ad hoc: uccidere il vecchio Ego e costruire un nuovo Ego spirituale ipertrofico....
non sto cercando di convincere nessuno, dico solo che è un peccato...tutto qui, ognuno fa quello che vuole e crede. Tutta questa emotività che metti non serve, non guardare il mondo attraverso questa emotività ostile. ciao.
EliminaEasy, Tiger!
EliminaI toni un po' provocatori sono intenzionali: sono 'shock coscienti' per svegliare la coscienza addormentata! :-)
EliminaA parte gli scherzi, alcune considerazioni fatte sopra, non erano rivolte a te. Le ho fatte per allargare il discorso, per dare un altro punto di vista condito con un po' di pepe....
Certamente non vuoi convincere nessuno, e ritieni autolimitante la scelta degli anti-credini che, a tuo parere, si precluderebbero ulteriori possibilità.
Non sono sicuro che ognuno crede in ciò che vuole. Sono portato a pensare che ognuno crede in ciò che può, nel senso che è sempre una scelta condizionata da mille fattori, scambiata poi per libera scelta (del resto nelle scuole di quarta via si dice che “l’uomo ha un grado di libertà paragonabile al grado di libertà di movimento di un violino nel suo astuccio”).
Certamente le tecniche (psicologiche) della spiritualità, usate con cautela, seguendo attentamente le istruzioni e non superando la dose consigliata (proprio come i farmaci) consentono a molti di trovare una certa serenità e un equilibrio interiore (che si tratti di suggestione, fantasia o altro, poco importa).
In questa ottica, trovare la verità in campo spirituale significa trovare la propria verità, ossia formarsi la propria opinione sulla spiritualità...
Poi, invece, c'è chi crede di aver trovato la Verità assoluta e magari fonda anche una scuola per trasmetterla, o codifica una tecnica per accedere a livelli superiori di coscienza e contemplare verità superiori, precluse ai più (e sicuramente agli anti-credini!) ;-)
Ciao
non imitare lo smoderatore, non è un modello da seguire, trova la tua strada. Senza tanti giri di parole, dipende semplicemente da quello che quotidianamente fai per il tuo benessere psico-fisico (sport, mangiare bene, meditazione, relazioni, natura, cultura e hobby). Quanto ti ci dedichi attivamente? quanto fai? semplicemente per degli effetti pratici e concreti, che puoi sentire solo se fai poco ma costantemente. Quanto fai per uscire dalla tua zona di confort e affrontare a piccoli passi tutte quelle cose non fai per paura? esprimere delle emozioni o affrontare situazioni che desideri ma che ti mettono a disagio? quanto fai concretamente e quotidianamente? non a parole ma coi fatti. Oppure stai dietro ad un pc a sentirti figo perché (credi) di svegliare le coscienze addormentate? Ci sono passato anche io, non ti sto biasimando. Lascia perdere la verità e guarda solo i fatti e come impegni il tuo tempo quotidianamente. Ciao.
EliminaSolo una domanda prima di risponderti: ma tu sei Francesco Panella autore di questo commento?
EliminaFrancesco Panella22/02/13, 12:05 (post Yogi Bhajan)
“smoderatore sono assalito dai dubbi, ho 27 anni e credo che in questo momento cerco la tua figura come quella di un padre, non me ne volere, mi vergogno un po a dirlo ma ti stimo e questo significa che di riflesso sento il desiderio di essere stimato da te, e mi rendo conto che alcune volte imito un po i tuoi atteggiamenti, comunque molto simili ai miei di base, per questo voglio chiederti secondo te sbaglio qualcosa? Perché dovrebbe interessarmi smontare le illusioni delle persone? Non lo faccio per gli altri è ovvio, lo faccio per me stesso e questo è insensato, forse voglio convincere altri oppure lo faccio per il giochino in se, che mi dà gusto, di fare il Guru politicamente scorretto. Forse mi sono risposto da solo, ma ho voglia di un confronto con te, non me ne volere. Credo che anche tu forse hai passato una fase del genere.”
esattamente quel Francesco Panella.
EliminaOk, allora credo che quel tuo commento sia la migliore risposta.....
EliminaTi risparmio il “pippone” sulla proiezione, sul transfert, e su altre dinamiche psicologiche, perché, da persona intelligente ed istruita, credo che tu conosca già l'argomento.
Comunque apprezzo il tuo consiglio (che reputo sincero e sentito), anche se credo che il consiglio tu lo abbia dato a te stesso (al fantasma di te stesso). Buona fortuna.
ho detto la mia, poi facci quello che vuoi, buona fortuna anche a te.
EliminaDaBob
RispondiEliminaNon so cosa volevi dimostrare ma, finora, tutto ciò che ho capito dopo aver appreso concetti e formule, scientifiche o meno, si è dimostrato incompleto, limitato o falso. Strano, perchè affermi che il ricercatore sa cosa cerca e conosce Mappa e Territorio, se li è immaginati...qualquadra non cosa.
Come è interessante il simbolismo, la coincidenza, la verifica. Che verifica? Sulla mappa? Che mappa? Di chi? La tua?
Dimostrare che le coincidenze sono segnalini della mappa è credere nella tua mappa del tuo territorio. Dimostrarlo ad altri è dimostrarlo a se stessi. Io non credo che sono segnalini della mappa. A che serve, sta mappa?
E.....quindi?
Forte lo Smod, crede di aver dimostrato qualcosa. Chissà cosa, lo sa lui.
È vero, Dabob, hai ragione...
EliminaLa mappa? Quale mappa?
Che sia forse l'insieme dei concetti e formule scientifiche o meno che hai appreso finora? Sì, insomma, quello che hai capito essersi dimostrato incompleto, limitato o falso rispetto a...
Coincidenza?
Verifica?
Beh, una cosa di sicuro è stata dimostrata: tu sei ancora qui.
DaBob
EliminaCerto certo...hai proprio ragione smod.
Ciao, Smoderatore: non desidero fare un commento, solo non sapevo come altro contattarti: sarebbe spassoso leggere un tuo prossimo post su questa scuola di quarta via per giovani danarosi. Il Paoletti partenopeo è una sorta di improbabile "Tony Robbins de noantri", ma tant'è: molti furbacchiotti trovano l'America in Italia.
RispondiEliminaUn saluto.
http://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=http://schoolofselfawareness.org/index.php/events/category/1&prev=search
https://youtu.be/sjSGs87SmVk
http://www.cesap.net/forum/viewforum.php?f=14&sid=cc6eec05c6cdb6eb70774ffb4421f517
Sì Porzia, PP è molto cool... D'altronde lui crea il suo proprio destino con il gagliardo potere della presenza nel momento: l'ennesimo figlio di bbona Quarta Via.
EliminaTra l'altro questi maestri di quarta via si parlano male l'uno con l'altro, ma non lo fanno perché "esprimono emozioni negative" bensì per dare modo agli studenti di distinguere la vera via dalla falsa via.
EliminaMolti di questi maestri hanno anche subito abusi dai loro ex maestri, tipo quelli che vengono dalla Fellowship.
Se leggete il post su Burton vi rendete conto da dove provengono tanti Maestri e che cosa facevano per il risveglio della coscienza.
Quando sentite un solo individuo che è convinto di possedere conoscenze OGGETTIVE sul significato della vita, SCAPPATE a gambe elevate e mettete una mano a proteggere le chiappe.
EliminaPorzia,
se hai del materiale su Paoletti e la sua setta sei pregata di condividerlo.
Dillo anche a Isabella, grazie
Salve a tutti;
RispondiEliminaLa ricerca ha inizio a mio parere a causa di una situazione iniziale di disagio, ciò che si vuole trovare è una condizione migliore di quella di partenza e la spiritualità, ammesso che questo termine abbia un significato, è una promessa molto affascinante in questo ambito.Allenando il cervello oltremodo a cogliere il significato nascosto ed esoterico di ogni evento della nostra vita,tutti i particolari che ci troviamo davanti vengono classificati e archiviati a conferma di quello a cui tacitamente abbiamo dato l'assenso a credere e vediamo sotto i nostri occhi pezzi di puzzle che si ricompongono incredibilmente; non notando però, che i pezzi non si assemblano da soli,bensì, li stiamo incastrando noi a forza .La ricerca, ancora a mio parere, termina, nel momento in cui qualcosa fa breccia in modo irrevocabile e chiaro dentro di noi e ci rende coscienti dell'assurdo che si cela dietro la tanto bramata ricerca.Ovvero la ricerca finisce quando sappiamo con assoluta chiarezza e oltre ogni ragionevole dubbio che non c'è niente da trovare e che la verità è proprio ed unicamente questa ,una volta che abbiamo fatto nostra questa esperienza non avremo nemmeno più la possibilità di ritornare sui nostri passi e non proveremo nemmeno rimorso per aver intrapreso questo percorso in quanto non potevamo fare altrimenti.E da quel momento in poi rinasce la vita dentro di noi. un saluto al caro Smoderatore!
“la ricerca finisce quando sappiamo con assoluta chiarezza e oltre ogni ragionevole dubbio che non c'è niente da trovare e che la verità è proprio ed unicamente questa”: che sia questa una forma d' illuminazione?
EliminaL'illusione della ricerca spirituale assomiglia all'illusione ottica di Escher ('Salita e discesa') citata nel post: le persone sulla scala hanno l'impressione di salire o di scendere, ma in realtà stanno girando a vuoto, sono sempre nello stesso posto, e tornano sempre al punto di partenza... Allo stesso modo sembra avvenire nel “cammino interminabile” della ricerca spirituale: non si va in nessun posto diverso dalla propria mente che ha creato l'illusione.
Svelato l'esercizio segreto, sicuro ed efficace della ricerca spirituale!!
RispondiEliminaL'esercizio è legato al segreto esoterico, quindi per ragioni di opportunità preferisco intervenire come anonimo...
L'esercizio è un esempio della pratica della meditazione in movimento, della quale le Danze Sacre, ed il Tai Chi Chuan sono solo una pallida imitazione. L'esercizio deriva, infatti, direttamente dalle pratiche di Settimo ed ultimo livello, operanti nelle antiche scuole di Atlantide del Sud-Ovest. La sua efficacia sembra essere legata a due fattori: 1) il lavoro contemporaneo su mente-corpo-emozioni-capelli + cuoio capelluto; 2) l'attivazione e l'apertura di tutti i Chakra, che permette una connessione con le dimensioni occulte dell'universo, grazie all'attraversamento istantaneo dei cunicoli spazio-temporali (ponti di Einstein-Rosen).
E' consigliabile eseguire l'esercizio utilizzando una musica oggettiva. Si consiglia la stonata “Aria senza la quarta corda”
Scegliere un ambiente silenzioso ma non troppo grande (il bagno di casa potrebbe andar bene)
Chiudere l'occhio destro e tenere aperto quello sinistro (ma leggermente socchiuso), per stimolare l'emisfero destro del cervello, in modo da favorire la connessione con il campo akashico.
1) Con le braccia che formano un angolo di 75 gradi con il pavimento, eseguire 3 giri completi su se stessi in senso orario e contemporaneamente in senso antiororario, contando mentalmente fino a 10, ma saltando il 9;
2) Fermarsi repentinamente ed inclinare la testa di 37 gradi a nord-est (esercizio dello stop and go). Contemporaneamente alzare il braccio sinistro in modo da formare un angolo ottuso con il pavimento. Rimanere nello stato di ricordo di sé per 5 minuti e 21 secondi (ma senza guardare l'orologio), ed osservare i pensieri, emozioni e sensazioni fisiche, come se appartenessero al proprio vicino di casa;
3) Ripetere i passi 1 e 2 usando solo il piede sinistro, ma nel conteggio saltare i numeri pari;
4) Ripetere il passo 3 usando solo il piede destro, ma nel conteggio saltare i numeri dispari;
5) Ripetere i passi da 1 a 4, ma senza usare i piedi, contando da zero a 99, ma escludendo dal conteggio i numeri primi e dividendo i restanti numeri per un coefficiente incrementato ogni volta del doppio del valore del numero considerato.
N.B. L'esercizio può essere eseguito in gruppo, solo nelle scuole qualificate ed abilitate alla tecnica, e solo da maestri Coscienti e Consapevoli (per gli allievi frequentati scuole di quarta via, verificare che lo sviluppo spirituale del maestro corrisponda almeno all'uomo n. 5). In caso di dubbio, richiedete alla Scuola, tramite apposito modulo, la certificazione, in duplice copia autenticata, del livello di sviluppo spirituale del Maestro.
Spero tu non stia velatamente criticando le stupende ricerche premiate dai premi ignobel. In tal caso mi darò fuoco davanti all'Eurospin.
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiEliminabuonasera, volevo chiedervi se voi avete conosciuto direttamente Villanova per far comprendere a chi vi legge, al di là delle belle parole e delle forbite chiacchiere che fate in questo blog, quale sia stata la vostra esperienza diretta. smoderatore, fatti avanti... ma non dire cazzate come al tuo solito
Caro/a Anonimo/a,
EliminaImmagino che tu volessi mettere questo commento sulla pagina di Villanova.
Mi sa tanto che il posto giusto per uno dei tuoi commenti a raffica sia su questa pagina.