Sinonimi: ricercatore spirituale, iniziato, lavoratore su di sé, illuminato, discepollo ecc.

Superlativi: Maestro, Illuminato, Guru, Guida spirituale, Risvegliato, Divulgatore, Scemano ecc.



  • “Lei è un credino, s'informi.”

Brizzi: I Due Post Più Importanti.


Er Principe
Questi qui di seguito sono i "due post più importanti" scritti di suo pugno sul suo blog, che meglio spiegano nei dettagli la pratica del lavoro pratico praticato su di sé:

1) Portare la macchina in stato di veglia.

"L’essere umano è costituito di una macchina biologica – un apparato psicofisico – e un’anima, ossia il suo vero Sé."
(Al trito e ritrito sistema duale a cui si è volontariamente sottomesso il monaco guerriero, come vedremo qui di seguito, alla lista si aggiungerà magicamente un altro sorprendente fattore.)

"La macchina biologica si trova nell’uomo comune in uno stato di più o meno profondo addormentamento, il che le impedisce di venire utilizzata efficacemente dall’anima per i suoi scopi evolutivi."
(Quest'anima è una creatura sfuggevole, misteriosa, perfetta, sconosciuta, ma  abbastanza conosciuta da sapere che abbia bisogno di questo mucchio di ossa per i suoi loschi scopi.)

"L’anima di per sé non è né sveglia né addormentata, è semplicemente Presenza allo stato puro, ma non riesce a comunicare né a governare l’apparato psicofisico finché questo resta addormentato."
(Presenza allo stato puro che però sente il disperato bisogno di comunicare e governare una piccola, insignificante, scellerata macchina biologica.) 

"L’anima si è, per così dire, identificata con la macchina biologica addormentata e ne subisce la volontà."
(Ma di per sé, non era "né sveglia né addormentata"? Una "Presenza allo stato puro", che però è identificata con una macchina che la tiene soggiogata dalla sua a volte presente a volte assente forza di volontà? ...Ammazza quant'è sfigata!)

"Tutto ciò che possiamo fare è sforzarci di portare la macchina in stato di veglia, anziché tentare di modificare gli aspetti della macchina che non ci piacciono."
(E qui entra in scena il terzo fattore, più che altro un soggetto: "Noi". 
Chi siamo "Noi"? Che domande...: semo li mejo! Siamo dei cupidi astrali, fuori dalla macchina e più forti dell'anima, tanto da essere capaci di metterli insieme e guarire tutti i mali.)

"Questo particolare stato di intensa Presenza, se applicato costantemente, guarisce in maniera naturale le distorsioni energetiche presenti nell’apparato psicofisico."
(Noi c'avemo lo stato di intensa presenza, che è molto più mejo della semplice e banale "Presenza allo stato puro", perché quest'ultima è tanto scellerata da farsi addiritttura sottomettere dalla macchina biologica.)

"Tutto ciò che percepiamo come “aspetti negativi della macchina” è sempre, in ultima analisi, il risultato dello stato di sonno dell’apparato psicofisico."
(Quindi percepire la macchina come "profondamente addormentata" e smuovere l'anima dal suo stato puro sono sempre, in ultima analisi, il risultato dello stato di sonno dell’apparato psicofisico, in un circolo vizioso senza fine...) 

"Il punto è che finora pochi in Italia sono riusciti a operare questo risveglio della macchina. Uno è morto di recente e gli altri si guardano bene dal far vedere la loro faccia in giro."
(Quindi, per sua stessa ammissione, il Salvatore non è fra quelli: egli gode di ottima salute e non manca occasione di mettersi in bella mostra... Non è vero, lui è chiaramente uno di quelli, altrimenti non ne potrebbe parlare.)

"Fortunatamente l’apparato psicofisico tende a portarsi in stato di veglia in maniera spontanea. Ma sfortunatamente tutte le volte che giunge vicino al risveglio noi mettiamo in atto ogni comportamento possibile per farlo ricadere nel sonno."
(Allora è "Noi"...! È tutta colpa di "Noi". È "Noi" che intralcia la naturale indole della macchina di evolvere fino a diventare sveglia. "Sforzarci di portare la macchina in stato di veglia"  e poi "mettere  in atto ogni comportamento possibile per farla ricadere nel sonno"...: questo "Noi" è quantomeno diabolico.)

"Quando la macchina innalza il suo livello vibratorio e si porta alle soglie del risveglio, noi la ricacciamo indietro."
(Quindi secondo il bislacco sistema trittico dello Shamballato, non è la macchina ad essere addormentata... Ma bensì "Noi", ovvero quell'elemento tiramolla capace di anestetizzarla e al tempo stesso di risvegliarla.)

"Ma tutto può essere cambiato.
Quando l’anima esercita la sua Presenza e la forza della sua Attenzione – a lungo e in maniera costante – può utilizzare la macchina per produrre emozioni superiori..."
(Quindi in fin dei conti l'anima può, e senza "Noi"... Perché allora rimane identificata e soggiogata dalla forza di volontà di una macchina sfigata? Perché non esercita la sua Presenza e la forza della sua Attenzione da subito per utilizzare la macchina come più le pare e piace? È per colpa di "Noi" che viene ricacciata indietro? Che le possino… È veramente l'anima de li mejo...) 

2) Riconoscere la prossimità allo stato di veglia.

"Una delle difficoltà più importanti che mi trovo a fronteggiare (continua) quando cerco di spiegare ad altri quello che in passato è successo a me, riguarda l'insegnare a riconoscere la prossimità allo stato di veglia."
("Spiegare" "insegnare" termini ignoti al principe succhia... soldi, in quanto da anni ormai impegnato caparbiamente a non considerarsi come un maestro.)

Al tempo in cui il nostro non-maestro era in forza all'arma dei Carabinieri, accadde un increscioso incidente:
"Un mio collega aveva accusato me d'un errore di fronte ai superiori e io non potevo dimostrare di aver ragione.
Inoltre sapevo che il collega era pure in buona fede, ossia che non si era realmente accorto di essere stato lui a sbagliare e non io, perché dal suo punto di vista lui aveva semplicemente seguito le procedure corrette d'ingaggio. Insomma, tutti avevano fatto le cose bene... In realtà non avevo nessuno con cui prendermela... "
(Tutti avevano fatto le cose bene: il collega in buonafede aveva seguito le procedure corrette, il nostro Caruba non poteva dimostrare di aver ragione, e allora… S'è 'ncazzato...!
Qui di seguito il nostro Carabiniere alchemico si cimenta allora in una descrizione apocalittica interiore del momento della sua insostenibile rosicata, ovvero del suo risveglio...)

"All'epoca non sapevo nulla di “lavoro su di sé”, per cui a un certo punto, mentre ero seduto sulla tazza del cesso a bestemmiare, in maniera del tutto spontanea smisi di pensare..."
(...Altre domande?)

"Ebbi la sensazione che alcune aree della mia testa prendessero fuoco, come se un liquido caldo si muovesse attraverso canali che prima non ne erano mai stati irrorati. Un formicolio prese origine da dietro la nuca…" 
(Si tratterebbe in realtà di un semplice, comunissimo caso di Endofrenotomia) 

"Nonostante non capissi niente di quello che mi stava accadendo..."
(Questo era ovvio, ma il "Noi", invece, lo può descrivere, spiegare e insegnare nei minimi dettagli.)

"Per evitare di disperdere l'energia abbassando il regime della fiamma è indispensabile smettere di considerare gli eventi esterni come causa delle nostre sofferenze."
(Non ci fu nessun incidente, nessuna caserma, nessun collega, nessuna frustrazione, nessuna bestemmia, nessun cesso, nessun fuoco, nessun carabiniere...)

"L'apparato psicofisico non è capace di reggere elevati livelli di fuoco in una sola volta..."
(Per far fronte al debole fuoco della presenza, pura dell'anima, ovvero il F.I.O.C.O., deve intervenire il "Noi" per vibrare ad un altra velocità mentre si “frantuma” il processo di trasmutazione... L'alchimia del buonumore! 
Quando la fiamma animica fa bollire il cervello psicotico nella pentola del credino... è il momento di buttare... il buon senso!)

Salvatore Brizzi
(occupazione: donatore di fumo.)


Beh, di una cosa il nostro caruba Shamballato aveva ragione: questi sono articoli piuttosto 'densi', una volta letti in fretta per sorvolare con rapidità sulle grossolane contraddizioni e le comiche assurdità, si può tornare alla più sana e impegnativa settimana enigmistica.

24 commenti:

  1. Le contraddizioni sono solo apparenti, appaiono tali solo ad una mente ordinaria. Sono concetti espressi in uno stato di coscienza superiore, dalla non-mente e quindi soltanto in quello stato possono essere correttamente e pienamente compresi. Ciò è possibile solo quando lo stato di presenza nel qui-e-ora si è cristallizzato ed è diventato permanente. A quel punto il mago-alchemico-guerriero-sub-urbano-non duale ha raggiunto la fase “rubedo”.
    I post, dunque, vanno intesi in modo meta-analitico, vanno inquadrati in una prospettiva unitaria-sintetica-olistica, analizzati in una prospettiva a-razionale ed ermeneuticamente non-valutativa....Detto in termini magico-alchemici, si deve riuscire a camminare un metro dietro di se immaginando di essere “senza testa”, così com'è indicato negli esercizi XVIII e XXII del corso Risveglio.
    Per fare un esempio per i più scettici, posso riportare parti di un altro interessante post (come tutti, del resto) di Brizzi sulla sessualità sacra dal titolo “Sessualità e legami sottili” pubblicato il 10 luglio di quest'anno.

    “La fellatio nasce per questo scopo: il sacerdote, in un particolare stato di coscienza, attraverso la sua “bacchetta” canalizza lo Spirito Santo e lo trasferisce alla sacerdotessa (la “coppa”), la quale ingerisce parte del seme e distribuisce il restante a coloro che sono presenti al rituale, uomini e donne, attraverso la bocca (…) Il sacerdote durante l’emissione deve tenere una mano dietro la nuca della donna, in corrispondenza del centro sottile collegato alla ghiandola ipofisi. In questo modo chiude un circuito energetico”.

    Quindi, mi raccomando: mentre la vostra “bacchetta” è rivolta al cielo, e tenete una mano sulla nuca della ragazza-coppa per “chiudere il circuito”, tenete duro... e rimanete sempre in uno stato di presenza, non cadete nell'inconsapevolezza, altrimenti è solo volgare sesso.

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  2. Anonimo beffardo, grazie (purtroppo) della segnalazione.

    Nella fellatio avviene una compenetrazione fra la testa della donna e gli organi sessuali maschili; Brizzi questo lo sa benissimo, evidentemente per esperienza diretta... Non che ci sia niente di male, s'intende, ma chissà in quale caserma ottenne questo tipo di conoscenza esoterica...

    Molti degli autoproclamati "maestri" sono ossessionati da questi tipi di pratiche, alcuni credono che il seme santo dei discepolli sia sacro cibo prelibato per i propri centri superiori.

    Questo spirito santo sottoforma di sacro sperma, ingerito in parte dalla sacerdotessa e poi distribuito atraverso la bocca tra gli altri commensali...
    A 'sto punto perché non imbottigliarlo e servirlo ghiacciato con la cena come dessert o per uno snack?

    Il fatto è che ci sono dei legami astrali che vi bloccano, perché è ovvio che non siete consapevoli. A questo punto può essere utile operare un piccolo rituale completo di altarino, candele, preghiere, litanie e ninnananna meditabonda... Roba da matti, eppure... Va ripetuto per sette giorni consecutivi!

    Escludendo prostitute e attrici pornografiche, che sono chiaramente esseri inconsapevoli e incapaci di rapporti appassionati, è ovvio che una donna che non accetta di somministrare fellatio come dio comanda sta in realtà dicendo che non è dedicata, devota, che non è seria riguardo alla relazione, figuriamoci di fronte al lavoro su di sé...

    Insomma, tutta questa manfrina per voler convincere la riluttante discepolla di turno che non è semplice fellatio, ma col sacerdote carabiniere è "pompino santo".

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    1. Come mai molti autoproclamati maestri sono dediti a queste tipo di pratiche? Per la stesse ragioni di tutti i comuni mortali: piacere e/o perversione. La differenza è che, per le persone comuni le motivazioni sono dichiarate; i maestri, invece, vogliono coprire le loro motivazioni pulsionali sotto una sovrastruttura spirituale. Le scuse e le motivazioni addotte, sono dello stesso tenore delirante dei loro credi: trasmettere lo Spirito Santo, nutrire i centri superiori, ed amenità del genere.
      Come per tutti i comuni mortali, anche per i maestri, si può tracciare una differenza tra attivi e passivi: tra chi preferisce introdurre la propria “bacchetta magica” nelle cavità orali altrui, depositando nelle stesse le preziose secrezioni gonadico-prostatiche, e chi preferisce essere la “coppa” delle altrui secrezioni. Queste due tendenze potrebbero sottendere due diversi orientamenti: tendenze sadico-narcisistiche-esibizionistiche da una parte (esibire la propria “bacchetta” davanti ad un pubblico bramoso di ricevere le proprie ripugnanti secrezioni ghiandolari, gonfia il proprio ego oltremisura); tendenze passive-masochistiche dall'altra.

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    2. Nel disperato e puerile tentativo di ricerca del potere, il fine giustifica la bacchetta.

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  3. Ex anonimo01/11/15, 13:10

    L'elenco delle favole che hanno un chiaro significato esoterico si allunga. Nell'ultimo geniale post, Brizzi rivela il vero significato della favola Cappuccetto rosso!!
    Che la Divina Commedia abbia un significato esoterico lo sanno anche le pietre, lo stesso dicasi per la favola di Pinocchio (è più che palese il richiamo etimologico con la pineale, o terzo occhio, o occhio della mente, o occhio di pino...). Quel che molti non sanno (e mi sorprende che Brizzi non l'abbia ancora analizzato) è che anche la Guida telefonica ha una evidente matrice esoterica: dei nomi di persone ordinati secondo una sequenza alfabetica, seguiti da un numero (apparentemente casuale, ma esotericamente con un chiaro significato...) raggruppati per provincia, sono un chiaro indizio, per chi ha occhi per vedere...

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    1. Quella dell'intrerpretazione dei fenomeni, del trovare le chiavi di lettura degli scritti, dei dipinti, degli avvenimenti, di scoprirne il presunto celato simbolismo è una vera e propria ossessione. Il direttore del coro e in coro tutto il coro hanno inventato, imparato e condiviso un loro linguaggio segreto e partono da esso per vedere messaggi sottintesi, codici rivelatori e conferme nascoste ovunque.
      Essi non ne hanno mai abbastanza, non ne possono fare più a meno perché questa suddetta mania rappresenta la prova del nove per confermare e rinforzare la propria fede, il proprio credo, e tutta la propria credinaggine; essa è necessaria per mantenersi costantemente anestetizzati.

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    2. Ex anonimo03/11/15, 16:35

      Quando ho letto la mirabolante interpretazione esoterica di Cappuccetto Rosso, mi sono divertito non poco nel vedere come ci si possa arrampicare sugli specchi, sfidando l'intelligenza altrui, pur di trovare un significato esoterico-inziatico all'aria fritta. Per far quadrare il cerchio, Brizzi ha dovuto sfoderare tutto il repertorio demenzial-esoterico: ottave superiori; paramentri iniziatici, shock addizionali, ecc.

      La mania di voler trovare significati nascosti nelle opere di illustri personaggi del passato è volta a confermare e giustificare la bontà e la correttezza del propria opera esoterica, volendo far intendere che nella storia molti illustri personaggi hanno lasciato segni (giustamente nascosti, per non dare perle ai porci...) dell'esistenza di un cammino iniziatico, del quale, evidentemente, essi stessi sono stati antesignani. Nello stesso tempo l'opera ermeneutico-esoterico è una chiara dimostrazione dell'elevatura spirituale di chi riesce a cogliere segni e significati, di norma nascosti a tutti gli altri ignari “terricoli” addormentati.

      Non oso immaginare quanti significati segreti si nascondano dietro i segnali stradali ed il libro che li contiene...

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  4. Finalmente ho capito cos'è il risveglio (e quindi come riconoscere una persona risvegliata) e perché la maggior parte delle persone la “mette sullo spirituale”. Tutto questo guardando solo i primi 10 minuti del video di Brizzi “Come smettere di incarnarsi sulla Terra in tre mosse” (me cojoni !!)

    Secondo Brizzi una delle caratteristiche di una persona risvegliata è riuscire a vedere la bellezza delle cose e delle persone, la famosa perfezione (tutto è perfetto), come riflesso della propria perfezione e della propria bellezza interiore.
    Applicando questa piccola regola, potremmo essere in grado di capire se una persona è un risvegliato. Racconta di essere stato perseguitato per anni da una signora che li chiedeva se lei era all'ultima incarnazione (in effetti, chi meglio di lui può saperlo!). Ad un certo punto Brizzi le risponde: “ Spero proprio di sì, almeno non ti incontro più, perché non è possibile che mi faccia un'altra incarnazione di convegni e di seminari e poi incontro te”. Ma, scusa... e la bellezza di tutte le persone? Il risveglio? E la legge dello specchio per cui quello che ti capita (l'esterno) è un riflesso dell'interno?

    Poi Brizzi ci dà una spiegazione sul perché la maggior parte delle persone “la mette sullo spirituale”. Dice:
    “la maggior parte delle persone non è in grado di ammettere a se stessa: ho un problema, perché non mi piace la vita, ho un problema di adattamento (…) allora la mette sullo spirituale, e quindi non vede l'ora di evolvere per lasciare questo pianeta”.
    Eh già: perché la maggior parte delle persone ha un problema di adattamento, non è soddisfatta della propria vita e allora la “mette sullo spirituale”, frequentando corsi di spiritualità?
    Davvero bella domanda....

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    1. Nel video "Come smettere di incarnarsi sulla Terra in tre mosse" di Salvatore Brizzi, (immagini sconsigliate ad un pubblico sensibile) il relatore fa già abbastanza pena di per sé, ma ancor più triste è vedere le persone ammaliate e rapite da cotanto spettacolo.

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    2. Di questa brillante conferenza, Brizzi ne dà una recensione sul suo sito.
      Le argomentazioni di Brizzi mirano a differenziare la sua (superiore) spiritualità dalla smidollata e melensa spiritualità new age, (le “persone disturbate ” affette da “una nevrosi di origine New Age”). L'immagine di se stesso che vuole fornire è di chi non incarna il cliché del maestro-divulgatore pio, vegano, animalista, buonista, pacifista (e altri -ista scelti a piacere), dando l'impressione ai suoi uditori e lettori, di essersi emancipato dal bisogno di approvazione degli altri (la “via del biasimo” è un marchingegno spirituale inventato per giustificare qualsiasi azione e comportamento contraddittorio).

      Qualche chicca:
      “Se in vostra moglie, in vostro marito o nei vostri figli compaiono i sintomi di questa nevrosi (tendenza aberrante a nutrirsi di cibo proveniente dal mondo vegetale anziché animale, difficoltà a calpestare gli insetti o a investire con l’auto gli animali abbandonati (…) sappiate che non sono diventati stupidi, ma solo “diversamente intelligenti” e che le strutture sociali non vi lasceranno da soli a gestire i vostri familiari in difficoltà. ”

      Da non perdere, poi, la tecnica proposta per risanare chi è affetto dalla nevrosi di origine new age: “Kick in the Ass” (calcio nel sedere) e i suoi possibili effetti collaterali:
      “La tecnica è infallibile ma non bisogna abusarne, in quanto potrebbe insorgere come effetto collaterale il risveglio della Guendalina, un’energia mistica che, secondo gli antichi testi Veda, giacerebbe arrotolata dentro il buco del culo di ogni essere umano. ”

      Leggendo l'articolo con una intelligenza “diversamente superiore”, in uno stato di attenzione tripartita e di presenza consapevole nel qui-ora-e-sempre, ciò che appare chiaro è che questa spiritualità sia un gustoso e “diversamente fantasioso” cocktail i cui ingredienti sono il Vuoto unito al Nulla e mescolato energicamente con la ”bacchetta” alchemica...
      In definitiva, devo ammettere, però, che Brizzi è riuscito a convincermi: la sua spiritualità non è la solita pappetta new age: è peggio!!

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  5. Mi è bastato leggere sul suo blog ...letture consigliate " Ninja Controllo della Mente" di ASHIDA KIM....e ho detto tutto.

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  6. Ah, che bello trovare Brizzi nella lista dei credini!!!
    Mia drammatica esperienza risale a un paio di anni fa.
    In conflitto grave con una persona piuttosto vicina all'epoca, ora ormai completamente lontana, dopo una psicoterapia, mi recai da questa per cercare di chiarire il conflitto e negoziare una possibile soluzione di pace.
    Ma mentre io mi ero attivata per cercare di vedere in modo obbiettivo i miei conflitti, attraverso l'aiuto di un'esperto, la persona in questione aveva optato altre vie, cioè indottrinarsi con cose di questo genere!
    L'incontro quindi non segnò una chiarificazione nè tantomeno un riavvicinamento, in quanto sentirmi sciorinare il vangelo di salvatore brizzi, piuttosto che parlare concretamente dei fatti reali su un piano concreto e umano, mi lasciò senza parole.
    Inoltre le teorie devastanti di questo pseudomaestro non lasciano possibilitá critica alle persone non risolte, che per sfuggire alla realtá si rivestono di nozioni precostituite e assolutamente inopportune nella realtá pratica.
    Del tipo:
    Lasciar andare....
    Non vivere nel passato...
    Essere risvegliati... E cosí via.
    Insomma buttare nell'inconscio le cose scomode, calpestando senza scrupoli le possibilitá di confronto e di scambio umano.
    Quello che sento ora, a distanza di tempo, è una profonda pena per tutti coloro che invece di guardare onestamente le loro anime, coglierne e risolverne i dolori, si rifugiano in tali teorie, esaltandosene e mascherandosi di una superioritá spirituale che è fuori da ogni cognizione possibile di buon senso.
    Provo pena per questa gente ma me ne guardo bene!
    E l'altra parte provo rabbia per tutti questi santoni (oggi ne proliferano a bizzeffe!) che approfittando della stupidità umana riscuotono soldi, successo e ammirazione da gente ignara di divenire ingiustamente vittima!

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  7. Le persone, come definisci tu, "non risolte" non cercano teorie, ma bramano certezze. Gli "pseudomaestri" di certezze ne sono pieni, pensa quanto sarebbe difficile diventare seguaci fanatici del "chissà" o del "forse". "Conoscere" queste certezze fa sentire speciali, unici. I migliaia di gruppi spirituali e circoli esoterici sono tutti uguali: sono tutti unici. Il lavoro su di sé, il ricordo di sé... Tutte queste "pratiche" hanno sempre al centro l'io di chi vi si applica, chiudendosi in un mondo perdutamente egoistico e egocentrico.

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  8. Ma sai che sto Brizzi proprio me l'ero perso... vabbè possiamo dire risparmiato... quasi quasi mi studio quale altra inutile via mi son perso sperando di trovare la tua Presenza quantica nelle sagaci risposte così da elevarmi anche oggi più vicino alle vette del dio DiòRiso!

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  9. Grazie a questo video, di spietata è disarmante semplicità tecnica che è riuscito ad ottenere uno stato di CentoQuattroBis permanente.

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  10. (Mi tocca dividere il mess in 2, troppo lungo)

    LOL è molto interessante leggere questo blog e questi commenti, molti di voi denotano una spiccata capacità di ragionamento, cosa ormai rara. Vi dico, conosco molto bene il pensiero di Brizzi, lo reputo un personaggio che tratta di argomenti interessanti. Quello che non mi è mai andato giù di lui, al di là che io condivida il suo pensiero di base o meno, è che si pone al suo pubblico come una fonte autorevole di conoscenza, e in quanto tale ripone la verità delle sue parole nel principio di autorità. Oggettivamente, si può ritenere vero solo ciò di cui si può fare esperienza. Finchè non mi brucio con l'acqua calda, posso anche credere a chi mi dice che essa brucia, però finchè non mi brucio io stesso, il fatto che l'acqua calda brucia rimane una credenza, alla quale credo affidandomi all'autorità di chi me lo dice. E' un discorso un pò estremo, però teoricamente io non posso sapere che la terra non è piatta finchè non lo vedo con i miei occhi o non faccio io stesso esperimenti indiretti volti a dimostrarlo. Poi vabbè, non credo che la terra sia piatta perchè confido nella scienza che me lo dice, perchè se guardi il mare la curvatura dell'orizzonte è osservabile, perchè ci sono immagini della terra vista dallo spazio, e perchè la scienza mi mette a disposizione la spiegazione di come condurre esperimenti volti a dimostrarlo, e se io ne avessi voglia potrei condurli e dimostrarlo. Tornando al punto, il problema di Brizzi è che parla di un sacco di cose che non sono esperienziabili da chi ascolta. Magari sono vere, magari no, ma se effettivamente non si può ritenere vero ciò che non si sperimenta e si comprende personalmente, perchè parlare di cose di cui il pubblico non può fare esperienza, con l'intento di farle ritenere vere al pubblico? Ammettiamo che ciò che dice sia corretto, come faccio io a saperlo senza affidarmi acriticamente alle sue parole? Ammettiamo che ciò che descrive sia raggiungibile, allora perchè parlare di qualcosa di cui le persone non possono fare esperienza e valutare esse stesse? Altro conto sarebbe se lui dicesse: 'non credete alle mie parole, ma solo a ciò di cui fate voi stessi direttamente esperienza. Se vi auto-osservate per anni in un certo modo potete raggiungere un certo tipo di consapevolezza che ora non avete.

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    1. Se avete voglia, vi parlo di come secondo me è efficace auto-osservarvi, ci provate, e poi traete da soli le vostre conclusioni, credendo ad esse, non a me'. Un atteggiamento del genere sarebbe più maturo, oltre che più efficace. Io non escludo che ciò che dice sia vero, come non escludo che non lo sia, e che modo ho di capirlo? Facendo io stesso gli esperimenti e osservando i risultati, come il metodo scientifico e la logica razionale dicono. E allora, ammettendo che ciò che dice sia vero, perchè non si concentra sul parlare solo della prima fase, quella di cui tutti possono iniziare a fare esperimenti e trarre le proprie conclusioni, invece di parlare anche di cose sulle quali il pubblico non può 'condurre degli esperimenti' per verificare direttamente da sè? Ecco, tempo fa ritenevo Gurdjieff un grande ciarlatano, un bravo venditore di parole. Immagino che voi di questi blog lo conosciate e ne abbiate una pessima opinione, e non è mio intento farvi cambiare idea. Lo prenderò però nel mio discorso come esempio di ciò di cui ho parlato. Preso dalla curiosità di approfondire il suo pensiero iniziai a leggere un suo libro. La prima cosa che diceva al lettore, e si soffermava su ciò per molteplici pagine, era di non credere alle sue parole per autorità o per speranza. Chi era lui, chi lo conosceva? poteva essere uno psicotico od un manigoldo, che ne sapeva il lettore? La cosa che mi stupì è che rimarcava profondamente il concetto di credere solo a ciò che si comprende e di cui si può fare esperienza. Se uno era curioso, e voleva sperimentare, lui ti dava un metodo per provare ad auto-osservarti, e poi tu traevi le tue conclusioni da solo, positive o negative che fossero. E praticamente tutta la scuola della Quarta Via da lui ideata approfondiva principalmente questa prima fase, l'auto-osservazione delle proprie meccaniche, senza parlare di altro che non fosse passibile di esperimento diretto dall'uditore, lasciando la possibilità al lettore di avere il DUBBIO sulla veridicità delle sue parole. Ecco, concludendo questo papiro, ciò che Brizzi si dimentica di fare, è lasciare il DUBBIO e la possibilità di credere o meno, limitandosi a darti gli strumenti per verificare tu stesso se ciò che dice è vero o meno. E ciò conduce facilmente a dinamiche settarie e fuorvianti, al di là di ciò che dica sia vero o no.

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    2. Difatti Brizzi è ritenuto un personaggio che tratta di argomenti interessanti... Il problema di Brizzi è che parla di un sacco di cose che non sono esperienziabili da chi ascolta...
      Già...

      Magari sono vere, magari no, ma se effettivamente non si può ritenere vero ciò che non si sperimenta e si comprende personalmente, perchè parlare di cose di cui il pubblico non può fare esperienza, con l'intento di farle ritenere vere al pubblico?
      Sì, hai detto bene: "lui si pone al suo pubblico come una fonte autorevole di conoscenza, e in quanto tale ripone la verità delle sue parole nel principio di autorità."

      Se Brizzi vendesse il dubbio, non troverebbe acquirenti.

      Ok, ammesso e non concesso che oggettivamente, si possa ritenere vero solo ciò di cui si può fare esperienza...

      Dire: "Non credete alle mie parole, ma solo a ciò di cui fate voi stessi direttamente esperienza" non avrebbe certo lo stesso impatto sul sonnolento interlocutore. Indubbiamente lascerebbe qualcosa in sospeso, un affascinante e solleticante punto interrogativo a sottintendere che lui sa di cosa parla perché, evidentemente, lo ha verificato altrimenti non ne parlerebbe... E Voilà!
      In ogni caso dirlo non avrebbe comunque molta importanza, perché, come sapeva bene Baffone, il punto è proprio questo: il punto è l'Esperienza.


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  11. Ah, e tra l'altro, non comprendo chi viene in questo blog a criticare e arrabbiarsi perchè si sente offeso, che senso ha? Se ti metti a criticare qualcuno perchè quello ti ha criticato sei il bue che dà del cornuto all'asino.

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    1. Vuoi sapere perché vengono qui in questo blog a criticare e arrabbiarsi perchè si sentono offesi?

      È l'effetto del Vril.

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  12. Lol, ma allora non mi ricordavo male, io avevo già commentato qualcosa in questo blog. Buonasera Smoderatore, ben ritrovato, ho appena scritto un altro papirone sotto un articolo su Gurdjieff. Spero che Lei stia bene, monsieur Smoderatore. Sono passati tre anni, le mie idee non sono molto cambiate. Ho approfondito leggendo molti libri sulla Quarta Via, praticamente tutti, credo. Sono al punto di partenza, chi l'avrebbe mai detto. Sto con un piede da una e un piede dall'altra, l'unica cosa certa è che non perdo mai il beneficio del dubbio. Ho avuto la possibilità di entrare in alcuni gruppi di lavoro, ma per fortuna non ci ho pensato un attimo a farla mia. Ho qualche amico che fa parte di qualche gruppo, ogni volta che mi raccontano, mi rendo conto che i gruppi sono dannosi, per come la vedo io, si basano tutti sul principio di autorità e sull'idea di 'noi siamo speciali', anche se magari all'inizio ti dicono l'opposto, sul lungo periodo le dinamiche sono sempre quelle. Ormai non ci provo nemmeno più a instillare il dubbio in questi amici, è chiaro che una convinzione tale nessuno te la scardina quando si tramuta in fede. Detto questo, nel dubbio, ipotizzo di essere riuscito a dimostrare a me stesso dopo mille esperimenti due cose: vivo ipnotizzato tutto il giorno e ciò che penso, dico e faccio è soggetto a infiniti automatismi. Tutto qui. Magari anche questa è un'illusione frutto di letture e letture che alla fine ti fanno credere quello che vogliono. Però a me pare così, che per quanto mi riguarda il mio stato di sonno sia incontrovertibile, ma ripeto, il dubbio ce l'ho sempre. E credo che più in là sia difficile andare muovendosi su un terreno certo. Diciamo, da questo punto in poi sarebbe facile sostituire vecchi automatismi con nuovi automatismi chiamandoli coscienza di sè. Credo che tutti facciano più o meno così, si dimentichino o non vedano la forza dell'autosuggestione e del mentire a sè stessi, sostituiscano ai vecchi automatismi i nuovi, e li chiamino coscienza, risveglio, zio paperino. Detto questo, semmai troverò il modo di inceppare qualche meccanismo senza sostituirlo con uno nuovo, andrò avanti. Altrimenti va bene così, e buonanotte al secchio. Mi spiace solo che molti gruppi di lavoro spingano le persone a non riflettere su ciò, aumentando l'illusione e il potere dell'autosuggestione. Almeno, mi pare, la certezza non ce l'ho. E lei come sta monsieur Smoderatore?

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    1. “L'unica cosa certa è che non perdo mai il beneficio del dubbio…”
      Sono molti anni che fai questo ‘lavoro’ e sei al punto di partenza. Con tutti questi dubbi che dici di avere non mi pare proprio che tu abbia alcun dubbio sull’efficacia della ‘via’.

      "Magari anche questa è un'illusione frutto di letture e letture che alla fine ti fanno credere quello che vogliono.”
      Magari…

      "Però a me pare così.”
      Infatti, contento tu…

      Io sto benone, grazie.

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    2. Oeeh, dubbi sull'efficacia della via ne ho eccome

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    3. Così come credo che l'oggettività assoluta sia impossibile da raggiungere. Come discutete al di sotto del post su Severino, o non esiste alcuna verità, o ne siamo dentro. Anche se non ce ne accorgiamo. In entrambi i casi, non è possibile per un uomo raggiongere la percezione oggettiva, la visione assoluta della verità. Chi si autosuggestione di vederla, da una parte o dall'altra, si illude scambiando il suo occhio per il panorama.

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