Sinonimi: ricercatore spirituale, iniziato, lavoratore su di sé, illuminato, discepollo ecc.

Superlativi: Maestro, Illuminato, Guru, Guida spirituale, Risvegliato, Divulgatore, Scemano ecc.



  • “Lei è un credino, s'informi.”

23 giugno 2018

Crème Karma.


C'era una volta, ancor prima dell'inizio e prima del Big Bang, il vuoto primordiale. Questo vuoto era un vuoto completamente pieno di nulla, era il vuoto più totale senza attributi alcuni e di cui nulla si sa e nulla può essere detto... Tranne il nome. Si chiamava: "Para Brahman". Un bel giorno (?) il nulla esplose e da quel nulla, di botto fu qualcosa.
Da questa esplosione nacquero il tempo, lo spazio e la materia, con altrettanti suggestivi nomi esotici. 
Secondo i più antichi saggi la materia è composta da un atomo primordiale 'filosofico', non certamente inteso come atomo scientifico (Questo è ovvio!) ma più che altro qualcosa di più sottile, concettuale, una sostanza priva di ogni cosa. (Insomma... Un entità scementifica.)
Il suono generato dall'esplosione del nulla è nientepopodimeno che l'Ohm. Tuttora, per chi ha orecchie sensibili, si può percepire questa vibrazione nata dall'alba dei tempi. 
Sin da allora infatti, fin dall'alba dell'uomo, solo con la forza dell'intuizione si possono formulare ipotesi fantastiche. Come dicevano altri antichi saggi: "L'immagiasiun la g'ha na forsa de leun..."


Ora, il Karma pare derivi da quest'atomo primordiale.
Il primo Karma dell'universo fu il Big Bang e da quel primo istante il Karma è indivisibilmente legato a ogni singolo atomo dell'universo, poiché siamo tutti parte della stessa sostanza prima.
Karma = legge di azione e reazione.
Vale a dire che tra chi compie un'azione e chi subisce un'azione c'è una relazione.
D: "Quale?" (Chiederete...)
R: "È la relazione tra chi compie un'azione e chi subisce un'azione."
D: "Ovvero?" (Chiederete...)
R: "Il legame atomico, che abbraccia ogni cosa nell'universo." 
"Ah..."

Secondo le speculazioni delle antiche intuizioni, "Karma" dovrebbe essere la somma delle azioni nell'attuale e nei precedenti stati dell'esistenza dell'essere umano. Tutte le azioni contribuiscono alla formazione del suo destino nelle sue future esistenze. Il Karma, infatti, si può considerare come il destino inteso come l'effetto di una causa ovvero: Karma = legge di causa ed effetto. 

La legge del Karma (Perché, per chi non lo sapesse, quella del Karma È una legge...) enuncia che le nostre esperienze presenti sono condizionate dalle nostre esperienze passate, che riproducendosi e combinandosi con le percezioni attuali, determina a sua volta le nostre azioni e le nostre percezioni future. Più che altro Karma è, il più delle volte, la speranza di non voler vedere lasciati impuniti i torti e le ingiustizie; una vendetta universalmente accettata o anche l'atto di inventarsi una giustificazione in modo che ogni assurdità che accade nell'universo sia molto probabilmente la responsabilità di qualcuno o la colpa di qualcun altro.
Secondo suddetta somma "legge" buon intento e buone azioni contribuiscono ad un buon Karma e felicità future; cattive intenzioni e cattive azioni attraggono invece Karma cattivo e future sofferenze.

C'è chi afferma anche che il Karma non sia una ricompensa o una punizione, ma solo una legge neutrale e magnanima di Causa ed Effetto che colpisce indistintamente tutti. Ognuno di noi è la causa di ciò che succede nella propria vita attuale e di ciò che accadrà nelle vite future in base ai pensieri, alle parole e alle azioni che sono state compiute precedentemente.


Il Dharma, ovvero gli insegnamenti del Buddha o anche molto semplicemente "la Legge Universale Che Esprime La Realtà Tutta", dovrebbe essere la base ultima, ovvero l'esempio su cui agire in modo positivo e quindi creare Karma positivo. Ora, il fine ultimo de 'sto benedetto Dharma è la liberazione (Nirvana) da un sistema condizionato (Samsara) prodotto dalle azioni positive, negative o neutre (ovvero il Karma).
Purtroppo pare che non basti creare Karma positivo per essere liberi, perché il problema è che qualunque Karma uno generi si frappone, in teoria, tra sé e l'illuminazione ultima.
Ogni pensiero, parola e azione produce Karma, per cui ogni cosa che viene fatta, pensata o provata è considerata Karma.

La fatidica domanda è la seguente:

Esiste allora un modo per uscire da questo universale circolo vizioso?

Ebbene sì.

Si dice che c'è un tipo di Karma che noi possiamo gestire in quanto risultante delle nostre azioni presenti.
Questo Karma è la meditazione!
La meditazione è l'Akarma, lo Skarma o il Senza-Karma.
Se ogni azione genera una reazione, l'azione meditabonda, al contrario, non ne crea. (Magic!)
Ogni azione che noi facciamo, buona o cattiva che sia, comunque genera Karma. Tutte le azioni sono collegate; il primordiale legame atomico abbraccia ogni 'scambio' tra ogni cosa nell'universo... Eppure la medit-azione è l'unica azione in questo universo che ci permette di uscire dall'inesorabile circolo vizioso di causa-effetto-azione-reazione...
(Straordinario! Un'azione che non è un'azione, l'essere che è non-essere. La meditazione è roba dell'altro mondo!)

La legge del Karma sancisce l'automatismo psicologico dell'uomo. Infatti, secondo questa legge, noi non possiamo comportarci diversamente da come ci comportiamo, dal momento che ogni nostro pensiero, e conseguentemente ogni nostra azione, è già irrimediabilmente determinato dalle nostre esperienze passate.
L’essere umano non si può comportare diversamente essendo lui un vero e proprio automa biologico.
Che fine fanno allora la consapevolezza, la volontà, il libero arbitrio?

Semplice: all'automatismo biologico basta sostituire la volontà dell'esperienza consapevole della meditazione e... Voilà! 
Da automa psicologico l'essere umano si trasforma in essere psicologicamente autonomo.

Si dice anche che il Karma esista fino a che un essere non si libera del proprio ego.. Sconfitto definitivamente l'ego, si elimina una volta per tutte il concetto di dualismo e si diventa automaticamente tutt'uno con l'Unezza (o Unanza).

Da quel momento non si sarà più schiavi del Karma perché non ci saranno pensieri parole o azioni... non ci saranno più l'ego, la dualità della mente, non ci sarà più nulla...

Quindi, in modo da creare il "giusto" Karma, è necessario pensare, parlare e agire per liberarsi di pensieri, parole, azioni... (Eh...?)

Sì, infatti, non bisogna imbrogliarsi parlando... 

Una cosa è certa: è estremamente difficile, improbabile, se non impossibile tradurre in parole il pensiero che si cela dietro a certi argomenti quali il Karma, e la semplice ragione è perché non si ha la minima idea di cosa siano. A tutto ciò si aggiunga il fatto che, come dicono alcuni, lo stesso Buddha sia stato a riguardo 'volutamente vago'...

Ma perché?
Perché il Buddha avrebbe voluto essere volutamente vago?
Era lui veramente a conoscenza di quello di cui "parlava"?
Ne siamo proprio certi?


Per trovare una risposta a questi importanti quesiti può sicuramente aiutare il seguente Sutra Karmico (L'insieme degli insegnamenti "sapienziali" del Karma.) in cui "L'Onorato dal Mondo" (Sua Buddhità in persona) spiega in maniera minuziosamente vaga i precetti d'oro dei diretti risultati di causa ed effetto.


"C'era una volta, tra una folla riunita di 1250 seguaci, il venerabile Ananda, che dopo aver girato tre volte con le mani giunte attorno al Buddha ed essersi inchinato con rispetto, disse: 

«Nella nostra oscura epoca, dove la maggior parte del nostro popolo è indulgente nei confronti delle ingiustizie, insolente verso l’insegnamento del Signore, senza alcun senso del dovere verso i propri genitori, immorale, miserabile e sordida, tra questi alcuni sono sordi, alcuni ciechi, altri muti, alcuni sciocchi e handicappati in altri aspetti e la maggior parte delle persone abituate all'idea di uccidere. Come possiamo comprendere l’enigmatico e fondamentale principio o le cause che hanno condotto a questa realtà e quali conseguenze è costretto a vivere ciascun individuo per le sue azioni? Mio signore, potete essere così cortese da spiegarcelo?»

L’Onorato dal Mondo allora rispose:

«Ascolta attentamente, ora esporrò la legge del Karma. A causa degli effetti karmici ereditati dalle precedenti vite, alcuni sono poveri, alcuni sono ricchi, altri sono felici e altri ancora sono miserabili.

Queste sono le quattro inseparabili regole per l’ottenimento della felicità e della prosperità nelle vostre vite successive.

Esse sono: essere disciplinati nei confronti dei genitori; essere rispettosi nei confronti del Buddha, nei confronti dell’insegnamento del Buddha e dei monaci buddhisti; astenersi dall’uccidere e liberare gli esseri senzienti; astenersi dal mangiare carne ed essere caritatevoli.»

Dopodiché il Buddha passò al Sutra del Karma:

«Il destino è un aggregato degli effetti karmici del passato. Credere in questo Sutra e praticarlo vi porterà felicità e prosperità eterna.
  
Apprendi la legge del Karma come segue:

Ricoprire una carica pubblica per il Governo è una ricompensa per aver fatto costruire statue del Buddha nella vita precedente, in quanto costruire statue del Buddha è come modellare se stessi, e il proteggere Tathagata è proteggere se stessi. Essere un funzionario pubblico non può essere dato per scontato, poiché senza praticare Buddhismo ciò non accadrà.

Aver collaborato alla costruzione di strade e di ponti nella tua vita precedente contribuisce alla tua gioia attuale nell’utilizzo di mezzi di trasporto diversi che impediscono che i tuoi piedi si consumino.

Donare abiti ai monaci ti garantirà di esser ben fornito di abiti nella tua vita futura.

Essere libero dal desiderio del cibo è il risultato dell'aver donato cibo ai poveri nella tua vita passata.

Essere avaro e restio nell’aiutare i bisognosi ti porterà in futuro fame e miseria.

Disporre di una casa spaziosa è la ricompensa per aver donato cibo ai monasteri nella tua precedente vita.

Costruire templi e rifugi ti porterà felicità e prosperità.

Essere bello e gradevole è una ricompensa per aver rispettato e offerto fiori all’altare del Buddha nel passato.

Astenersi dal mangiare carne e pregare costantemente il Buddha ti assicurerà di nascere ed essere un bambino molto intelligente nella tua vita futura.

Avere una buona moglie e figli nella tua futura incarnazione sarà la ricompensa per aver diffuso l’insegnamento del Buddha.

Abbellire i templi buddhisti con tende e tappeti ti assicurerà di avere un buon matrimonio nella tua prossima rinascita.

Avere buoni genitori è una ricompensa per aver aiutato coloro che erano soli e desolati nella tua vita precedente.

L’essere orfano in questa vita è il risultato per essere stato un cacciatore di uccelli nella tua vita precedente.

Avere molti bambini è attribuibile ad aver liberato uccelli nella tua vita precedente.

Se ora siete pelati è perché nelle vite precedenti avete avuto l'abitudine di distruggere i fiori.

La tua longevità è dovuta all’aver reso liberi esseri senzienti nella tua vita precedente.

Avere un vita breve è il risultato di aver commesso molteplici omicidi nella tua tua vita precedente.

Rubare la donna di un altro uomo non ti porterà nessuna moglie nella tua futura reincarnazione.

Ritrovarti vedova in questa vita è dovuto al tuo disprezzo verso tuo marito nella tua vita precedente.


Essere ingrati nella vita precedente vi ha portato ora ad essere servi in questa.

L'abitudine di distorcere la realtà vi farà soffrire di cecità nella prossima vita.

Avere una lingua velenosa è dovuto al tuo intenzionale spegnere le candele davanti alla statua del Buddha nella tua vita passata.

Vituperare i propri genitori ti porterà a rinascere sordomuto nella tua prossima reincarnazione.

Essere gobbo è la punizione per aver schernito i seguaci del Buddha nella tua vita precedente.

Aver commesso del male con le proprie mani è la causa per cui ora hai mani disabili.

Il tuo essere zoppo è attribuibile al tuo esser stato ladro nella tua vita precedente.

Rinascere cavallo o bue è il risultato dell'aver negato i propri debiti nella vita precedente.

Rinascere maiale o cane è la punizione per aver ingannato e ferito gli altri nella vita precedente.

Aver offerto carne a monaci nella tua vita precedente ha dato origine ora alla tua costante malattia.

Essere sani è una ricompensa per aver offerto farmaci e cure per salvare i malati e i feriti nella tua vita precedente.

Perpetrare il male senza tregua nella tua vita precedente è la causa della tua prigionia attuale.

Aver spinto il topo nelle fauci del serpente vi farà morire di fame nella futura incarnazione.

Avvelenare volontariamente un corso d'acqua o una sorgente porterà a farvi morire avvelenati nella futura vita.

Essere abbandonato e senza amici è la punizione per essere stato infedele e subdolo verso gli altri nella vita precedente.

Mancare di rispetto all'insegnamento del Buddha ti porterà ad avere sempre fame nella tua futura rinascita.

Vomitare sangue è la punizione per aver mangiato mentre si pregava il Buddha.

Aver seguito gli insegnamenti del Buddha con leggerezza nella tua vita precedente è la causa per la tua sordità attuale.

Essere afflitto da ulcere è la punizione per aver offerto carne davanti l'altare di Buddha nella tua vita passata.

Avere uno sgradevole odore corporeo è la punizione per aver venduto profumi con disonestà nella tua vita precedente.

Cacciare gli animali con reti e corde ti predestinerà a morire impiccato nella tua prossima vita.

Essere geloso e invidioso oltre misura nella tua vita precedente è il motivo per cui ora sei solo o rifiutato da tua moglie.

Essere colpiti da un fulmine o bruciare nel fuoco è la punizione per aver gestito con disonestà i propri affari.

Essere feriti da bestie o serpenti ti rammenta che quegli esseri sono stati tuoi nemici nella tua vita passata.

Qualunque cosa tu farai tornerà a te, per questo accetta ogni giustizia e vendetta che si abbatte su di te.

Non pensare erroneamente che il Karma sia fallace. Vivrai per sopportare queste conseguenze, sia nel tempo rimasto in questa vita sia in quello della prossima.

Qualora tu dubitassi della virtù di praticare il Buddhismo, non vedi la felicità dei seguaci del Buddha?
Il Karma passato determina il tuo attuale destino. Il Karma presente modellerà la tua vita futura.

Chi calunnia questo Sutra non rinascerà essere umano.
Per chi lo accetta, questo Sutra gli farà conoscere la verità.
Chi scrive questo Sutra prospererà nelle vite successive.
Chi trasporta questo Sutrà sarà esente da imprevisti.
Chi predica questo Sutra diventerà una persona molto intelligente nelle vite successive.
Chi recita questo Sutra sarà ben rispettato dalle persone nella prossima reincarnazione. 
Chi distribuisce liberamente questo Sutra a tutti diventerà un condottiero dell'umanità nella sua prossima vita.


Se il Karma non producesse effetti, cosa ha allora indotto Wun-Lin, un figlio rispettoso e diligente, a soccorrere sua madre che era in grave pericolo?

Chi è fedele a questo Sutra non mancherà di vedere il paradiso eterno.

La legge del Karma lavora per sempre, e il frutto di una buona azione giungerà a tempo debito.»

Dopo aver parlato del Sutra ad Ananda e ai propri seguaci, l'Onorato dal mondo aggiunse:

«Esistono innumerevoli esempi di Legge Karmica, io l'ho solo menzionata genericamente.» 
(Ahhhhh... Dopo essere stato distrattamente preciso è qui che il Distaccatissimo si rivela volutamente vago.)

Allora Ananda disse:

«Fino alla fine dell'attuale Età Oscura, la maggior parte degli esseri umani avrà accumulato innumerevoli misfatti a causa della loro ignoranza riguardo alle conseguenze Karmiche, ma grazie al nostro Signore e al Sutra che ci ha offerto gentilmente, chiunque scrive e legge, pubblica e distribuisce questo Sutra, pregando Buddha, sarà benedetto con la felicità eterna e ammesso a contemplare Amitabha Buddha, il Bodhisattva Avalokiteshvara e tutti gli altri Buddha nel paradiso celeste.»

Una volta che Ananda terminò di parlare tutti i discepoli e i seguaci di Buddha si sentirono estasiati e illuminati e, dopo essersi inchinati rispettosamente giurando di rispettare il suo Sutra, ripresero il loro viaggio verso casa."




Alla faccia di chi dice anche che il Karma non sia una ricompensa o una punizione... Ahò, Karma fa 'na strage!
Per essere volutamente vago l'Onorevolissimo è sembrato invece inconsapevolmente preciso su come evitare di morire giovani, soli e pelati e godersi invece una vita lunga, piena di amore, felicità e prosperità eterna. 
Comunque vadano le cose, è di fondamentale importanza venerare il Sant'Uomo e il suo sacro ammaestramento. 

Ma perché il Karma funziona in questo modo? 
La risposta è abbastanza semplice: perché è così e basta.

Kaiser Buddha definisce il Karma come una conseguenza, e non puramente come una manifestazione del tutto. Se fosse solo una manifestazione del tutto  non ci sarebbero azioni buone e azioni cattive con relative punizioni e ricompense, ci sarebbe solo il tutto in tutta la sua splendida, cieca, incondizionata manifastazione. Ci sarebbe solo lui: il tutto, er mejo, e non ci sarebbero né causa, né effetto... Ma, come sempre, anche il tutto, come il nulla, va sempre valutato con i due pesi e due misure del credino.

C'è chi dirà: "Il Buddha questo non lo ha mai detto." 
Ma siamo sinceri, il Buddha ha mai detto altro? 
Del resto Buddha non ha mai scritto niente e chissà, magari forse non ha mai nemmeno detto nulla. Ma si sa: non è importante chi, quando, come e se lo ha scritto, non sono le parole che contano, quello che conta è il messaggio.


Ci sono un'infinità di indottrinamenti attribuiti a questa figura mitologica e tutti sostenenti di essere gli originali sutra/pali/suttas, ma chi li ha scritti? Pare che le prime incomprensioni e malinterpretazioni avvennero addirittura quando Er Buddha era ancora in vita... 
Come si fa a dire quali siano i veri, gli originali, gli autentici? 
Si dice che Buddha insegnò per 45 anni parlando a una moltitudine di gente di ogni sorta; gente che una volta ricevuta la buona novella la digerì e la defecò in mille salse per servirla su un piatto d'argento a una folla di posteri affamati. 
Buddha non scrisse nulla riguardo ai suoi insegnamenti, così pure i suoi più diretti discepoli. Le prime versioni dei suoi ammestramenti vennero regigistrate alcune centinaia di anni dopo la sua morte, addirittura dopo secoli di esclusiva trasmissione orale e in una lingua che non era nemmeno la sua! È comunque universalmente accettato che le parole siano le sue, ma che non siano state dette da lui... Ma da lui chi? (Ah, Già...!)
Apparentemente noi viviamo in una sorta di grosso bidone per la raccolta differenziata (Ovvero la reincredinazione) e dobbiamo fare i conti col Karma qui, adesso, e in tutte le vite passate e future. Per esistere il Karma ha bisogno di noi, perché ora e per sempre Karma si ciba della nostra anima per l'eternità. Noi non abbiamo scampo, siamo spacciati, perché non importa quante volte ci squaglieremo in una poltiglia informe per ricomporci in chissà cos'altro, er Karma ci aspetterà al varco e ci beccherà sempre e ovunque.


Per questa "legge" infatti ognuno si attrae il proprio Karma, ovvero si becca quel che si merita. Se nella propria vita qualcuno sta passando un periodo difficile, significa che se lo è tirato addosso. Evidentemente ha fatto qualcosa di male in una vita passata o anche in questa per dover affrontare ora tale sofferenza. Se aiutate qualcuno che si trova in una situazione di difficoltà, vuol dire che state perturbando il suo Karma e lo state ostacolando nell'espiare la colpa di qualsiasi cosa abbia combinato in una vita passata. Non solo, ma allo stesso tempo voi stessi vi state attirando addosso del Karma cattivo, quindi smettetela di cercare di aiutare gli altri in un momento difficile e impegnatevi invece a dedicarvi a passatempi molto più sani ed egoistici.

Karma è diventato un neologismo che fa tendenza, un termine spiritual-fricchettone, l'ultima moda che non passerà mai di moda. Chi crede nel Karma pensa che la vita sia onesta, giusta e imparziale. 
Karma è la divina universale vidimazione del desiderio di giustizia e la santificazione del senno di poi.
Chi crede nel Karma è un credino.

Karma, la Divina Provvidenza, l'Influenza 'C', il Paradiso e l'Inferno, la legge d'attrazione sono peccati di ingenuità dell'immaginazione proprio per rassicurarci che a questo mondo e in questa vita ci sia giustizia e imparzialità, e anche se venissimo trattati male, tutto si risolverà per il meglio, basta rilassarsi e lasciare che il Karma provveda a fare il resto somministrando premi o mazzate a destra e a manca.

La vita, al contrario, sembra proprio che non sia e che mai sarà giusta e imparziale. L'unica cosa da fare è essere il tipo di persona che desideriamo che siano le altre persone nei nostri confronti. Nel caso si avesse comunque ancora la velleità di essere il cambiamento che si vuole vedere nel mondo, non ci si deve poi però aspettare che il mondo risponda facendo del bene a sua volta.

La favola che "se si fa del bene questo attrae dell'altro bene" oppure "come ti trattano le persone è il loro Karma e come reagisci è il tuo" è per l'appunto una favola.

Bisogna proprio essere dei credini per ostinarsi a pensare che la vita non sia ingiusta. Non c'è una forza d'amore nell'Universo che si occupi di noi... All'universo non gliene frega un benamato nulla di noi, sia che ci facciamo saltare le cervella, sia che veniamo investiti da una macchina, che facciamo la carità o che spargiamo ai quattro venti la buona novella dell'Onorato... Tutto è abbastanza accidentale. Non ci sono prove di un disegno tangibile, o di alcuna bugia semplicistica per cui tutto accade secondo un predeterminato piano soprannaturale. Di solito dietro ad ogni cosa che accade c'è una ragione logica, ma di certo non in seguito a qualcosa di così ingenuo come la Legge del Karma. Tutto quello che l'essere umano desidera è fabbricare il senso nelle cose per dormire sonni tranquilli. Per cui s'inventano cose come un universo benevolo, la divina provvidenza o il Karma, ma il mondo rimane quello che è e di certo non è di natura omo-centrica. 
Nella nostra cultura si è arrivato addirittura a pensare che se uno si ammala, è colpa sua. Nella follia di questo pensare credinew-age se ti ammali o sei sfigato è una lezione che Karmicamente devi imparare. Allora si comincia a responsabilizzare la vittima, si devono rimproverare le persone per la loro sventura. È una lezione che queste persone hanno scelto ancor prima di nascere, e questo ci permette di non provare compassione o responsabilità nei confronti di coloro che soffrono, perché essi si meritano il loro destino; l'hanno scelto loro; sono loro a volerlo, per crescere ed evolversi. Lasciamoli rotolare nella loro miseria e crescere così come hanno scelto, e se per caso fossero stati molestati sessualmente da bambini è una lezione che sono venuti qui a imparare... Roba da matti!

Queste fregnacce ezotiche di biasimare la vittima non solo sono tendenze sociopatiche, ma sono, oltre tutto, un modo per giustificare la buona sorte di vivere in una comunità dove non c'è scarsità di acqua o cibo, e nella quasi maggioranza dei casi non ci sparano addosso. Karma è un modo per tranquillizzare il nostro senso di colpa riguardo alla gente meno fortunata, ma soprattutto per curare quel senso di frustrazione derivato dal vedere le ingiustizie della vita: Karma viene implementato quando più ci fa comodo.


L'idea che la gente buona viva una vita migliore, e la gente cattiva ha ciò che si merita grazie al Karma, è un'idea molto ingenua, erronea e limitata di come dovrebbe funzionare la vita, perché gente buona vive una vita peggiore di gente cattiva che non ha ciò che si merita. L'uomo si sente impotente e frustrato di fronte all'iniquità del mondo, ma inventandosi il Karma, questa santa mano vendicatrice, questo sceriffo cosmico che si prende cura delle ingiustizie facendo rispettare la sua legge, egli si sente istantaneamente tranquillzzato.
-

- Il sorridente Zio Mengele regalava vestiti e caramelle ai bambini di Auschwitz. Gli stessi bambini gli venivano poi recapitati al suo laboratorio medico per effettuare i suoi esperimenti scientifici. (Bambini che nelle vite precedenti avevano sicuramente commesso crimini terrificanti!)
L'"Angelo Bianco" era ossessionato dai gemelli, circa tremila coppie tra le centinaia di migliaia di vittime. Il "dottore" eseguiva esperimenti fisici e psicologici, tra cui chirurgia sperimentale senza anestesia; trasfusioni da un gemello ad un altro; iniezioni di sostanze chimiche negli occhi per cambiarne il colore; iniezioni di germi mortali; cambio di sesso; rimozione di genitali, organi e arti: inseminazioni incestuose, fino a cucirli insieme per ottenere gemelli siamesi. Il buon dott. Mengele riuscì a fuggire da Auschwitz sotto le mentite spoglie di un soldato semplice. Per i seguenti 35 anni visse indisturbato sotto differenti alias in Sudamerica. Un bel pomeriggio del 1979, Karma lo andò a trovare con un ictus... E così Mengele morì, mentre felice e contento faceva il bagnetto nelle limpide acque Brasiliane.

Bravo Karma! Un bell'applauso...!

- Durante il suo regime in Cambogia Pol Pot riempì le fosse comuni con i corpi di più di 2 milioni di persone. Karma prese quel discolaccio e lo mise agli arresti domiciliari... Pol Pot morì nel sonno per arresto cardiaco all'età di 72 anni.


Ammazza che forte 'sto Karma... Non gli sfugge niente!
-
"Sì, ma poi il Karma in un'altra vita gli ha fatto un mazzo così."
"Nella vita seguente è magari rinato come maiale fetente o scarafaggio o sterco questo è sicuro..."
Ah sì...? Ecchissenestrafrega! Perchè nella sua logica, si dice che "il Karma non è logico", "la logica fa parte dell'illusione", e ognuna di queste bestialità costituisce, appunto, la struttura psicologica della retorica Karmica. 

Le sventure non accadono alle persone perchè sono state cattive e viceversa.
Non è colpa della gente che soffre il motivo per cui soffre. La vita è quella che è, la gente si ammala, soffre, muore, e una qualsiasi fesseria che parla di crearsi la propria realtà non cambia certo le cose. (Tutt'al più manda il cervello in pappa.)

Non esiste alcuna ragione spirituale che decide il perché succedono queste cose. Non c'è nessuna forza che determina che si debba soffrire. Siamo alla mercè della vita e non abbiamo nessun controllo. In compenso, però, abbiamo così tanta ingenuità da voler per forza trovare una via d'uscita, rendendoci indifferenti e crudeli e così credini da inventare una giustificazione come quest'idea del Karma. Tra tutte le idee spirituali il Karma è indubbiamente tra la crème de la crap!

"Ma che Karma dici!" 
"Che Karma ne sai tu?" 
"Tu parli così perché non hai capito un Karma!" 
Vedo già affluire i credini karmici a difesa della loro preziosa legge esistenziale, soggiogati dall'unica legge applicabile in merito: "Se ci credi, così è!" 

Secondo questa Legge del Karma è assai sciocco prendersela se qualcuno ti da un ceffone, perché il Karma è la ragione per cui sei stato colpito. Per cui non si può biasimare la persona che ti ha dato il ceffone, perché praticamente ti sei dato quel ceffone da solo. Così come non è da biasimare questo post o chi l'ha scritto. È il lettore che se l'è attirato, è il lettore che se lo è creato venendo qui. Se il lettore non fosse mai venuto qui, questo post non sarebbe mai esistito. 

Karma è 'no stronzo! (Karma is a bitch!)




19 commenti:

  1. Seguo sempre con interesse i tuoi articoli, ho messo anche un link nel mio blog.
    Posso farti un piccolo appunto? I colori usati per sfondo e testo rendono, almeno per me faticosa la lettura.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Bombarda,
      Grazie della visita e dell'interesse. Grazie anche dell'appunto. Ho provato ad aumentare il contrasto, spero che questo ne faciliti la lettura.

      Elimina
  2. Caro Smoderatore,

    beh come sempre grazie per aver affrontato in maniera brillante, inconfutabile e anche divertente questo tema del Karma e insieme quella cosa strana della legge di attrazione. Troppa gente, scemani, life coach, "guide spirituali" stanno lucrando su questi argomenti da qualche decennio imbrogliando i poveri malcapitati che però, se la sono tirata da soli la sciagura della sofferenza come di essere stati fregati e imbrogliati dai vari Joe Vitale, Hew Len come dai sottoprodotti del BelPaese quali i vari Garbuio, Brizzi, Zeland, Caterina Shakti Maggi o quell'altro paraculo del decimo Toro cui mi sfugge il nome. L'Italia di questi Life-coach e criminali ne produce tanti quanti tutta l'Europa messa assieme. Bisogna stare attenti, la disperazione sovente porta a cercare consolazione e speranza nell'acquisto di libri che promettono di tutto, a dei Satsang che invece di rilassare lasciano l'amaro in bocca e che fanno precipitare ad una depressione ancora maggiore perché nulla aveva funzionato e uno aveva speso qualche centinaio o migliaio di euro per regalarli a questa gentaglia senza scrupoli. Se non ci fosse la Legge che protegge anche i criminali, io questi individui li andrei a cercare di persona e li sbatterei in galera buttando la chiave. Sì lo so me lo avevi già scritto, siamo noi che ci prendiamo in giro da soli, questi tipi qua non fanno altro che aiutarci a dare terreno alla nostra follia. Peccato che chi è in profonda depressione non arriva alla lucidità necessaria per analizzarsi in maniera razionale comprendendo tale verità facendosene una ragione e rialzarsi rifiutandosi di farsi schiacciare dai problemi ma come chi sta affogando cerca un ramo cui aggrapparsi. Avrò tutti i torti ma quello che io non perdonerò mai a questi esseri auto-definitisi "Coach" è che stanno usando la vulnerabilità come la mancanza di lucidità delle persone sofferenti. È questo è un crimine, e per questo devono pagare. Un caro saluto da Attila

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Attila,

      Nonostante il fatto che a far prosperare la loro 'attività' ci sia comunque il permesso e il sostegno delle persone "sofferenti", "vulnerabili" e con "mancanza di lucidità", questi 'Allenatori' non vanno e non possono essere perdonati.
      (Il perdono: mi chiedo se esista davvero una cosa del genere...)

      Il fatto è che è estremamente difficile, se non impossibile, stabilire l'entità della responsabilità riguardo a un possibile reato di plagio.
      Fino a che punto questi 'abilitatori' credono anch'essi in quello che dicono e fanno?
      (Ovvero, fino a che punto sono soggiogati loro stessi dal fetente tarlo spirituale?)
      Fino a che punto sono 'consapevoli' di sfruttare queste persone afflitte da quello stesso male?
      Fino a che punto le vittime sono responsabili del loro harakiri spirituale?
      Quale autorità sarebbe in grado di stabilire ciò?

      In ogni caso il "Coach" è e rimane un facilitatore in questa associazione a delinquere che è la 'ricerca spirituale'.

      Saluti anche a te.

      Elimina
    2. "Associazione a delinquere che è la ricerca spirituale",
      nell'impaginazione del sito foto del Buddha di fianco a quella di Charles Manson... mah mi pare un po fare di tutta l'erba un fascio senza una giusta discriminazione e corretta collocazione delle appartenenze e delle motivazioni che muovono le singole personalità!

      Comunque sono d'accordo:

      è" impossibile, stabilire l'entità della responsabilità riguardo a un possibile reato di plagio.
      Fino a che punto questi 'abilitatori' credono anch'essi in quello che dicono e fanno?
      (Ovvero, fino a che punto sono soggiogati loro stessi dal fetente tarlo spirituale?)
      Fino a che punto sono 'consapevoli' di sfruttare queste persone afflitte da quello stesso male?
      Fino a che punto le vittime sono responsabili del loro harakiri spirituale?
      Quale autorità sarebbe in grado di stabilire ciò?

      Ad esempio fa parte del "plagio":
      - l'ora di religione a scuola
      -il catechismi in parrocchia
      -i discorsi e le messe del Papa in televesione
      -la morale cattolica che condiziona le scelte in merito a leggi nel nostro parlamento etc. etc.?

      L'educazione cattolica che riceviamo in famiglia, l'essere spesso "costretti" per una questione di rapporti comunitari a sposarsi in chiesa etc sono i guru indiani o i life coach che ce lo dicono?

      P.S.: chi scrive non è un cattolico praticante, non si è sposato in chieda, non ha battezzato i propri figli ne li manderà catechismo.



      Elimina
    3. Per quanto riguarda il Karma, a me è parso di capire che è simile alla legge di gravitazione che, come ogni altra legge naturale, non mostra riguardi per persone, e non fa morale, o questione di bene o di male.
      Ad esempio, se un bambino mette una mano su una stufa accesa, questo è male perché arreca dolore per quanto non sia né morale né immorale.

      La mia interpretazione è che si tratti dell'entrare in empatia con la natura e il suo corso ma il discorso è complesso dovrei spiegarmi meglio su cosa intendo per natura etc. etc...

      Secondo questa concezione non può esistere ricompensa né punizione nell'uso comune del termine.

      Ma subito, specie gli indiani, ampliarono questa idea originale del Karma, e i sacerdoti dell'India cominciarono a considerare che il Karma operasse come un grande dispensatore di ricompense per il bene, e punizioni per il male.
      Così i preti indù corrispondentemente alle punizioni e alle ricompense del mondo cristiano, inculcavano nei peccatori il terrore per il Karma, spingendo i buoni, nel desiderio della ricompensa a compiere azioni rispondenti all'etica che predicava quella dottrina.
      Lo stato futuro dell'uomo, si insegnava, nella futura incarnazione o in molte altre, dipende dalla sua bontà secondo le leggi di quella determinata Chiesa, e l'effetto di questo insegnamento è palese tra le masse indiane poco colte, e molto desiderose di acquistare merito compiendo buone azioni come elargire elemosine ai mendicanti, fare offerte ai templi, ecc... Mentre tutto questo può avere l'effetto di indirizzare le masse ignoranti verso un comportamento che vorrebbe essere edificante, tende però anche ad alimentare la superstizione e l'imposizione.

      Quello che mi par di aver capito a me è che il Karma trae la sua forza dall'osservazione che in natura tutto è ciclico e che quindi come Krishna diceva ad Arjuna :

      “Come l’anima incarnata passa, in questo corpo, dall’infanzia alla giovinezza e poi con la vecchiaia, così l’anima in un altro corpo all’istante della morte. La persona saggia non è turbata da questo cambiamento.” (Bhagavad-gita 2:13)

      “Come una persona indossa abiti nuovi e lascia quelli usati, così l’anima si riveste di nuovi corpi materiali, abbandonando quelli vecchi e inutili.” (Bhagavad-gita 2:20)

      Certo si deve partire dall'accettazione del concetto hindu di anima etc etc...

      Io non lo so se è vero e di certo non posso accettare ciecamente i dogmi religiosi hindu, buddhisti etc sulle leggi del Karma, trovo stimolante però riflettere su questa ciclicità tipica del pensiero orientale in relazione con la linearità tipica invece del pensiero occidentale.

      Sul fatto che la meditazione bruci il karma e via dicendo mi sento di dire che al di la di tutto la saggezza ci pone sempre con uno sguardo "altro", per così dire al di fuori della centrifuga degli eventi contingenti, forse è questo che si vuole dire.

      Credo sia quello che i greci chiamavano ataraxia, ossia «la perfetta pace dell'anima che nasce dalla liberazione delle passioni» e che poi i latini tradussero in tranqullitas,
      Seneca scrisse il De tranquillitate animi in merito.

      Ci rifletto spesso... quando mi incazzo ... ah ah ah

      Elimina
    4. Ciao Ragnar, benarrivato.

      Sì, anche a me è parso di capire che la mia interpretazione è che si tratti di quello che mi par di aver capito a me.

      "Come il vento che con vigore traina l'armento di somari, così è l'anima."
      (Il-Credino 3:14)

      "Come l'unghia affronta il peso del fato avverso, così l'anima s'incarna."
      (Il-Credino 6:1)

      Sì, forse è meglio voltare lo sguardo altrove.

      Elimina
    5. Si... e il Karma è "chameleon" come ci insegnano i Culture Club:

      https://www.youtube.com/watch?v=JmcA9LIIXWw

      ... e il camaleonte è famoso per la sua vista a 360°.

      D'altronde che ha una vista più "aperta" di Boy George!

      Elimina
  3. Buondì smody come andiamo? La vita è difficile, tocca pijarla co karma 😁 oblivia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Obblivia!
      Chi nun more s'arivede...
      Sì, la vita è difficile, e talvolta la si pija 'nder karma.

      Ben ritrovata.

      Elimina
    2. Eh si... nel caso del Karma Chameleon,
      credo Boy George lo pija proprio 'nder karma.

      Elimina
  4. El Chapo, capo del cartello messicano quando fu catturato qualche anno fa ha confessato l'uccisione di circa quattromila persone.
    Nel mentre ha figliato, ha guadagnato soldi a palate, ha dominato il Mexico, ha speso, ha trombato, ha mangiato. Ha fatto tutto quello che gli pareva. Ma alla fine è stato catturato. Si vabbe a quasi 60 anni.

    Questo Karma non ci vede bene....

    RispondiElimina
  5. Tu del Karma non ci hai capito niente

    RispondiElimina
  6. Caro Smoderatore,
    Leggere le tue chirurgiche dissertazioni, frutto di ben anni quindici di (presunte) pratiche "spirituali" poi rinnegate, è molto divertente e penoso al tempo stesso, ciò prova del fatto che la non-dualità esiste eccome (del resto, un individuo può essere al tempo stesso brillante e ottuso).

    E' un po' come osservare un pilota di Formula Uno (tu), al volante di una potentissima e iper tecnologica automobile (la tua logica), che guida con lo scopo di andarsi a schiantare ad ogni giro di pista contro un palo di cui non si accorge, sempre lo stesso.

    Anzi, no...Meglio ancora: le tue pregiate elucubrazioni ricordano tanto le avventure di Willy il Coyote, che cerca disperatamente di catturare Beep Beep con le più ardite e ingegnose trovate, per poi finire - sempre lui - in fondo ad un burrone. E anche per Willie proviamo tutti, genuinamente, pena e affetto insieme.

    Quel palo e quel burrone sono la tua ottusità sui temi di cui parli vanagloriosamente, così manifesta e luminosa da risultarti accecante. Una torcia puntata dritta sui tuoi occhi apertissimi.

    Del resto, chi meglio di Flaiano ebbe a parlare di questo fenomeno:

    "Niente è più pericoloso di uno stupido che afferra un'idea, il che succede con una frequenza preoccupante. Se uno stupido afferra un'idea, è fatto: su quella costruirà un sistema e obbligherà gli altri a condividerlo"

    E tu, magari non stupido ma solo "molto arrabbiato sotto sotto", hai creato un "Sistema" che ha come fondamento la negazione di qualunque fatto che non soddisfi tuoi chiari e precisi presupposti, in maniera del tutto analoga ai "Sistemi" che sottoponi a spietato giudizio. Non è diverso da ciò che intendi confutare.

    Devo darti atti che mi trovo per affinità mentale sulle tue posizioni quando si tratta di smontare la paccottiglia New Age e il modo in cui essa snatura e mortifica insegnamenti del passato preziosi per "ammaestrarsi" nel percorso accidentato della vita.

    Ma devo anche dire che, Karma o non Karma, tu hai anche sviluppato da un articolo all'altro una certa precisione, un certa regolarità, direi una precisa ineluttabilità nell'incagliarti sempre sullo stesso punto. Sempre e solo sullo stesso punto, che ovviamente non vedi.

    Perciò, e te lo garantisco, non tornerò qui a vedere se hai replicato perché non ho altro tempo da perdere con te. Voglio solo darti una dritta: forse è ora che il dubbio socratico torni ad albergare seriamente nella tua mente già-saputa.
    Non è un insegnamento spirituale, non è un invito a "credere" in qualcosa, è solo un'indicazione logico-matematica.

    Il teorema di Goedel dice che non è possibile costruire un sistema logico che non preveda azioni pre-dimostrate. Prova a smontare questo, intanto.
    Dopo, qualora dovessi accorgerti onestamente che quel teorema non è scalfibile dalla tua superba logica, prova un po' a sottoporre il tuo "Sistema anti-credini" alla prova del teorema medesimo.

    Forse potresti trovare la strada per uscire dalla prigione dorata della tua mente.

    Cordiali saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro ennesimo Anonimo senza nome,

      Siccome hai garantito di non tornare qui a leggere la mia replica, ho voluto essere sicuro di trovare il tempo per scriverla.

      Sono d’accordo con te: leggere le mie dissertazioni, frutto di ben quindici anni di pratiche "spirituali” può essere divertente e penoso al tempo stesso. Sono “presunte”, come specula il tuo scriteriato giudizio, perché se non ha funzionato evidentemente non era “vera pratica”, "vera ricerca”, "veri sforzi”, "vera disciplina" ecc. ecc...

      Purtroppo altrettanto divertenti e, ahimé, ancor più penosi sono coloro che ancora ci credono, e con essi i loro sfortunati interventi.

      Tutti i credini che sono calati su questo blog condividono la stessa caratteristica: le loro confuse e sballate analogie.
      Queste ultime, sebbene apparentemente necessarie, riescono sempre ad essere inutili, inaccurate, maldestre e completamente fuori bersaglio.

      Secondo te io avrai creato un “Sistema”...
      Ma di quale ”Sistema” parli?
      Dici che è un "Sistema" del tutto analogo ai "Sistemi" che sottopongo a spietato giudizio.
      Ma dire che questo mio “Sistema” non è diverso da ciò che intendo confutare, è come dire che l’ateismo è una religione.
      C’è veramente bisogno di spiegare la differenza tra un pensiero sostenuto da prove e un pensiero basato sulla mancanza di esse?
      Non fumare è un vizio?
      Non giocare a calcio è uno sport?

      Dici che questo “Sistema” ha come fondamento la negazione di qualunque fatto che non soddisfi i miei chiari e precisi presupposti… E quali sarebbero questi presupposti?
      Perché paradossalmente, quelli che tu definisci "i miei presupposti” o la mia “ottusità" non sono altro che non prendere nulla per scontato, senso critico, pensiero analitico, buon senso e proprio quel dubbio socratico a cui tu fai riferimento…

      Su ogni pagina di questo disgraziato blog non ho fatto altro che mettere in dubbio l’infondata convinzione che regna nella psicologia dei credini come te.

      Se questa mia ottusità è rappresentata dal confutare argomentazioni prive di fondamento, evidenza o raziocinio, beh... Allora sono ottuso.

      "Se uno stupido afferra un'idea, è fatto: su quella costruirà un sistema e obbligherà gli altri a condividerlo”.

      Flaiano sembra dare l’ennesima, esatta ed efficace descrizione del credino.
      Spassoso il diabolico tentativo di provare ad usarla contro di me, per cercare di discreditare e deflettere questo mio presunto illecito.
      È come quando il bue dice cornuto all’asino.
      (Io sono l’asino)

      Quando si cerca di addebitare ad un’altra persona un difetto o una colpa che è propria di chi accusa, questo tipo di proiezione psicologica viene anche definita più semplicemente disonestà o ipocrisia.

      Tu quoque, Anonime, credini mi!

      Goedel dice che non è possibile costruire un sistema logico che non preveda azioni pre-dimostrate? E allora?
      Perché dovrei cimentarmi nello smontare il suo teorema?
      Il come lo chiami tu "Sistema anti-credini" non è nient’altro che il prendere il “sistema logico” del credino e rimbalzarglielo diligentemente addosso.
      (Il tutto condito con del sano sfottò, dolce piacere peccaminoso di cui non posso fare a meno.)

      Ti ringrazio per l’intervento e per l'augurio di trovare la strada per uscire dalla prigione dorata della mia mente, ma in tutta sincerità non ho nessuna intenzione di evadere.
      Molto divertente e penoso, al contrario, è credere di poterlo fare.
      A te, invece, non posso augurare la stessa cosa, poiché è alquanto risaputo che, essendo il credino un passo avanti, egli è già fuori di mente.

      Elimina
    2. Caro Smoderatore,
      rivolgo queste considerazioni a te, dal momento che il nostro interlocutore (novello Paganini) non concede repliche. Probabilmente sarà impegnato nel voler capire meglio cosa voleva dire Goedel, visto che è molto discutibile la grossolana e fuorviante sintesi (per usare due eufemismi) in cui presenta il teorema: “Il teorema di Goedel dice che non è possibile costruire un sistema logico che non preveda azioni pre-dimostrate ”.
      Goedel si riferisce a sistemi matematici deduttivi, logico-formali. Decontestualizzare le ricerche dal proprio specifico ambito ed estenderle in altri campi è sempre un'operazione che presenta un rischio di distorsione notevole. Tralasciando questo aspetto (che comunque rimane indicativo di una forma mentis) ed andando a quella che sembra essere la questione, il nostro amico forse vuole dirci (sulla scorta delle conseguenze del teorema di completezza di Goedel) che esistono delle verità che sono indimostrabili e che si può scindere la 'verità' di qualcosa dalla sua 'dimostrabilità'. In altre parole: non tutto si può dimostrare con la logica, ma ciò non significa che non sia vero.
      Del resto nel mondo dei credini è ben nota la massima: "La mente illuminata distingue il vero dal falso", che è un modo per dire: “lo so perché lo so”.

      Questo del tirare per la giacchetta costrutti scientifici (in senso lato) - come si fa con la fisica quantistica - per avere una pezza d'appoggio alle proprie convinzioni o 'esperienze', è un'operazione classica dei 'credini intellettuali' e viene spesso presentata come una sorta di “experimentum crucis”. Ad una mente un po' più accorta (socratica, per citare il nostro anonimo-Paganini) appare in tutto il suo aspetto puerile e patetico.


      p.s. Comunque, ho apprezzato la metafora dell'auto iper tecnologica che si schianta contro i pali, perché l 'ho trovata in linea con la foto della tua immagine del profilo...

      Elimina
  7. Bravissimo è quello che penso anche io e mio marito. Ero una ex credina, indottrinata da una madre che mi diceva: non pensare a cose negative che te le tiri addosso. Quanto ho sofferto a forza di sensi di colpa, paure e spaventi, senso di potenza sia quando succedeva bene, che quando succedeva male. Tutto il tuo scritto fa capire quanto siamo stati ammaestrati da questo egocentrismo onnipotente vestito di bianco. Solo gli animali e vegetali vivono la vita pura e semplice senza bisogno di spiritualità e di seguire dettami. Scrivi un libro sul tuo scritto che sono la prima a comprarlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anonima-col-marito,
      Grazie tanto della visita e del commento.

      Elimina
  8. Di niente figurati. Ho appena scritto un' altro mini pensiero sull' articolo l' attimo fuggito. Li sto leggendo tutti un po alla volta. Sono sempre io anonima col marito :) detti anche mike e sally (dal cartone animato monster university)

    RispondiElimina

PER FAVORE NON POSTATE COME "ANONIMO", TROVATEVI UN 'NICK' (UNO SOLO) E NON FIRMATEVI COL NOME DI UN ALTRO UTENTE.

I COMMENTI CONTENENTI INFANTILI OSCENITÀ E COMMENT SPAMMING VERRANNO ELIMINATI.

LA MODERAZIONE VERRÀ ATTIVATA SOLTANTO PER EVITARE CHE I SOPRAELENCATI COMMENTI INONDINO IL BLOG.

GRAZIE